di Federico Di Bisceglie
Stralciare dal progetto Feris "l’intero intervento su via Caldirolo, garantendo che quella porzione di territorio conservi la propria vocazione verde". Alla fine è arrivato il redde rationem: Ferrara Nostra ha puntato i piedi. Il piano di riqualificazione urbanistica presentato dalla Giunta proprio non va giù. E ora, Francesca Savini, Luca Caprini e Catia Pignatti, attraverso una mozione che verrà calendarizzata in discussione durante il Consiglio comunale di lunedì, ne chiedono una radicale riformulazione. Sì, perché lo stralcio della parte legata a via Caldirolo (su cui dovrebbe sorgere una nuova struttura commerciale), è solo una delle richieste contenute nel documento di ‘Ferrara Nostra’. Un documento destinato a far discutere, e che rischia davvero di segnare una prima grande battuta d’arresto per Feris. Quanto meno per come la città ha imparato a conoscerlo fino a ora. Infatti, i consiglieri chiedono a sindaco e giunta di impegnarsi affinché "l’area di via Volano – si legge nel documento – sia restituita alla propria funzione di area verde a protezione delle mura". L’ultima richiesta riguarda il progetto di riqualificazione dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli. Secondo i consiglieri di Ferrara Nostra il recupero dell’immobile deve essere "dimensionato in relazione all’esito delle ricerche storicoarcheologiche che devono essere effettuate nell’area, tenendo conto che le destinazioni possibili dei volumi consentiti non potranno che essere vincolate alla realizzazione di alloggi per studenti e attività compatibili". In linea, insomma, con le esigenze emerse negli ultimi mesi. Gli alloggi per gli universitari dovranno essere gestiti "attraverso specifiche convenzioni che possano garantire ai fruitori costi calmierati".
Se la seduta del Consiglio comunale di lunedì già si preannuncia bollente, il clima politico in maggioranza non deve essere da meno. La ‘regista’ di tutto, l’ex leghista Savini, ha preso carta e penna e ha fatto i conti: dovrebbe esserci i voti sufficienti per far approvare questa mozione. Ma i ‘sì’ più preziosi arriverebbero chiaramente dalla minoranza. Uno smacco. A leggere bene l’atto, che tra le richieste avanza anche quella di uno specifico impegno verso chi redigerà il Piano urbanistico generale (pug) a "vincolare l’area di via Caldirolo, identificandola come Parco Urbano e mettendo a riparo da eventuali possibili futuri tentativi di utilizzo improprio", emergono diversi dettagli interessanti. Innanzitutto la comunanza di argomentazioni adottata da ‘Ferrara Nostra’ e dai comitati cittadini che sono nati in questi mesi con l’obiettivo di avversare questo progetto. "Le rilevanti ragioni di interesse pubblico che dovrebbero sostenere l’intera operazione – si legge nella mozione, protocollata ieri – non risultano affatto preponderanti. Anzi, appare in tutta evidenza la prevalenza dell’interesse privato rispetto all’interesse pubblico".