"Fermo pesca fino al 27 Giusto, ma le indennità?"

L’ex sindaco di Goro, Vadis Paesanti: "Provvedimento indiscutibile. Ma stiamo ancora aspettando i ristori del 2021. E diciamo no alle trivelle".

"Fermo pesca fino al 27  Giusto, ma le indennità?"

"Fermo pesca fino al 27 Giusto, ma le indennità?"

GORO

Scelta condivisibile il fermo pesca, che è già iniziato e andrà avanti fino al 27 agosto, in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente, tuttavia ci sono altri aspetti di cui tener conto. Per questo è stato sentito Vadis Paesanti, esperto in materia ed ex sindaco di Goro. "E’ un qualcosa di obbligatorio che rispettiamo, però stiamo ancora aspettando le indennità relative al 2021 e successivi". Il fermo è stato rispettato, senza che sia stata corrisposta a chi ha subito un ’lucro cessante’, la quota dovuta. Alla richiesta di come fare per poter consumare pesce italiano, ci ha risposto che "è giusto ricordare, che i blocchi alla pesca sono scaglionati, in base alle Gsa: siamo fermi noi, ma in Italia abbiamo altre marinerie che saranno funzionanti e perciò si potrà fruire di pesce fresco". Per quanto riguarda invece un altro nodo importante per la costa – a settembre il governo rilancerà, con un decreto, l’accelerazione dell’inizio della trivellazione nell’Adriatico – Paesanti ha commentato che: "La questione trivelle è una vergogna, i nostri governi, non ne capiscono la pericolosità. Durante il convegno del 13 aprile a Porto Viro, organizzato dai vescovi del Delta, e non dai politici, si sono riuniti i più illustri professori universitari, che hanno sottolineato la pericolosità della trivellazione. Già il 9 novembre dell’anno scorso, abbiamo dovuto montare delle paratìe, mentre il mare invadeva tutta la costa. Noi siamo sotto il livello del mare di due metri, con zone sotto di sette, stiamo sprofondando. Chi delibera a Roma non ha conoscenza di questi territori. Il rischio principale era la subsidenza oggi facciamo i conti anche con l’innalzamento dei mari". Parole vere, se si considera che secondo gli studiosi i livelli delle acque s’innalzeranno di 30 centimetri da qui al 2050. Concorda in parte anche Fausto Gianella, presidente cooperativa ittica La Vela: "Il blocco pesca è da rispettare anche se sono da rivedere, da chi s’intende della materia, i periodi e gli standard fissati dall’UE, che possono andar bene per i mari del nord o per gli oceani, ma non per i nostri". Arrivando poi alla questione trivelle: "Sotto costa no! Creerebbero problemi di subsidenza. Ma a 30 miglia forse ci si potrebbe ragionare. Una cosa oculata naturalmente".

Jasmine Belabess