Festa del Primo Maggio. Messa dell’arcivescovo tra i pescatori e poi la benedizione

Il messaggio dei vescovi italiani per il 1° maggio sottolinea l'importanza del lavoro come espressione della somiglianza dell'uomo con Dio. Prendersi cura del lavoro è un atto di carità politica e democrazia, che coinvolge istituzioni, lavoratori e associazioni per garantire un lavoro dignitoso e la salvaguardia dei diritti di tutti. La Chiesa è chiamata a essere vicina ai lavoratori e alle questioni sociali.

Festa del Primo Maggio. Messa dell’arcivescovo tra i pescatori  e poi la benedizione

Festa del Primo Maggio. Messa dell’arcivescovo tra i pescatori e poi la benedizione

"Il Padre mio opera sempre e anch’io opero". Queste parole di Cristo aiutano a vedere come con il lavoro si esprime "una linea particolare della somiglianza dell’uomo con Dio, Creatore e Padre". E con queste parole si apre il messaggio dei vescovi italiani per la festa del 1° maggio. Questo ci fornisce anche un’importante chiave di lettura dell’articolo 1 della Costituzione italiana: "la ’cosa pubblica’ è frutto del lavoro di uomini e di donne che hanno contribuito e continuano ogni giorno a costruire un paese democratico".

Prendersi cura del lavoro è, quindi, un atto di carità politica e di democrazia. "Ciò spetta sicuramente alle istituzioni civili, ad ogni livello di amministrazione, che hanno ancora tanto da fare per assicurare a tutti un lavoro dignitoso. Anche i lavoratori, tuttavia, devono rendersi sempre più consapevoli dei propri doveri e sentirsi corresponsabili del buon andamento dell’attività produttiva e della crescita del Paese. E le associazioni dei lavoratori devono perseguire il fine della salvaguardia dei diritti di tutti, contribuendo all’inclusione di ciascuno, a partire dai più fragili. La stessa Chiesa è chiamata all’ascolto dei lavoratori e delle questioni sociali più urgenti, a manifestare attenzione verso lavoratrici e lavoratori i cui diritti non vengono rispettati". Con questo spirito, l’arcivescovo Gian Carlo Perego (foto) oggi celebrerà la messa alle 9.30 presso il Mercato ittico di Porto Garibaldi, in un territorio segnato dalla precarietà di un turismo ’mordi e fuggi’ e di una pesca sempre più in crisi, ora anche a causa del famigerato granchio blu. Poi la benedizione dele campane restaurate.