"Grandine, danni per milioni Il Governo batta un colpo"

L’appello del sindaco: "Ci sono abitazioni e aziende distrutte, ma nessuna risposta"

"Grandine, danni per milioni  Il Governo batta un colpo"

"Grandine, danni per milioni Il Governo batta un colpo"

"Sono molto arrabbiato, lo dico senza mezza termini". E’ così che il sindaco Edoardo Accorsi alza i toni per le finora mancate risposte del Governo davanti ai danni del maltempo che dopo gli ultimi temporali continuano ad aumentare. "Il 22 luglio siamo stati massacrati da una grandinata mai vista prima, con 5 persone ferite, aziende distrutte, coltivazioni perse, macchine da rottamare, impianti fotovoltaici e tetti delle case completamente da rifare – inizia – Solo per il Comune di Cento l’ammontare dei danni per il patrimonio privato supera i 35 milioni di euro, poi ci aggiungiamo quasi un milioni di euro per il patrimonio pubblico. In quindici giorni l’unica risposta del governo è stata il silenzio". Ed è tornata la pioggia. "Diverse famiglie si sono trovate con l’acqua in casa che aumenta i danni con mobili da buttare, pavimenti da rifare e rischia anche di compromettere l’abitabilità dell’edificio – prosegue - ci sono persone che rischiano di dover abbandonare la propria casa. Giustamente ci chiedono aiuto, noi Comuni forniamo quel poco supporto che possiamo dare. Anche se, come sempre, ci assumiamo direttamente la responsabilità della latitanza di altri". Parla della vicinanza della Regione ricordando la visita del presidente Stefano Bonaccini e lo stanziamento di 3 milioni di euro e la firma della richiesta al Governo per attivare lo stato di emergenza nazionale. "Tutto questo mentre, lo ribadisco, dal Governo non una sola parola e non un impegno concreto – tuona - In Emilia-Romagna abbiamo imparato sulla nostra pelle che nei momenti di emergenza per ripartire bisogna fare bene ma soprattutto in fretta. Abbiamo aspettato mesi perché il Generale Figliuolo venisse nominato commissario dell’emergenza alluvione e imparato giorni fa che molti comuni del bolognese sono stati esclusi dal decreto alluvione nonostante i loro territori siano in ginocchio. Mancano ancora miliardi per coprire i danni dell’alluvione". E rimarca che ora al Governo si pala del ponte di Messina, di aumentarne gli stipendi dei manager e discussioni su quello dei parlamentari.

"E’ necessario cambiare priorità. Noi amministratori siamo qui, in prima linea. Però ci vuole l’impegno di tutti, del Governo in primis – alza i toni - chi ha l’acqua in casa, senza trovare un’azienda per fare i lavori, con il mutuo da pagare, senza un mezzo per spostarsi, non ha modo e tempo di interessarsi ad altre cose. Dobbiamo dare risposte, anche in fretta. Quindi che le istituzioni si attivino tutte, dalla prima all’ultima. Compresi i parlamentari e senatori eletti nella nostra provincia. In particolare quelli della maggioranza che, ovviamente, hanno un rapporto privilegiato con l’esecutivo. Il Governo non ci deve abbandonare. I danni della grandine non vanno in ferie".

Laura Guerra