MARIO BOVENZI
Cronaca

I campioni dell’artigianato. Dalla stilista al re delle biciclette. Quando la passione fa l’impresa

L’Accademia premia 13 maestri e alfieri, volti che hanno fatto grande il nostro territorio. Appello ai giovani: "Trovate il coraggio di rischiare, il mondo offre tante opportunità".

I campioni dell’artigianato. Dalla stilista al re delle biciclette. Quando la passione fa l’impresa

I campioni dell’artigianato. Dalla stilista al re delle biciclette. Quando la passione fa l’impresa

Tanti volti, tante storie. Unite da un filo, la commozione di chi non riesce a trattenere le lacrime davanti a familiari e colleghi. Una vita, o quasi, con il lavoro nell’anima. "Scusatemi, ma non sono abituato a parlare. Ho cominciato quando ero bambino, ora ho 73 anni. Dovrei ritirarmi", dice Marco Beltrami che ripara le biciclette, dopo essere stato in una delle sue tante vite elettricista, operaio, guardia giurata a Torino. Per tornare nella sua Ferrara, capitale delle due ruote, freni da registrare e vecchie bici alle quale dare nuova vita. E c’è il sorriso acqua e sapone di Angelica Raimondi, 27 anni, il viso incorniciato da due ali di capelli neri. Che ha trasformato un sogno in realtà. Prima la laurea nel mondo della moda a Milano, poi nei mesi bui del Covid l’occhio che scivola nei disegni fatti da bambina, la mente che accarezza un’idea. Quella di trasformare quel lembo di tessuto, le mascherine, che ci facevano sembrare banditi tristi, in creazioni. Ne realizza 1500, che vanno sui volti in Italia e all’estero, le stanze di casa diventate improvvisata catena di montaggio. I suoi abiti conquistano le pagine patinate di Vogue, ha un suo marchio. I fiori, la pergamena, papà Gino e mamma Elisabetta che la guardano. Si emoziona. Ma dice, decisa: "Ci sono giovani che non hanno voglia di lavorare, è vero. Ma ce ne sono tanti che si rimboccano le maniche, questa nostra vita è un mondo di opportunità. Credeteci, metteteci passione". Fotogrammi da una sala gremita, il film di una splendida realtà. Protagonisti 13 imprenditori che l’Accademia dei Maestri Artigiani di Arti e Mestieri di Ferrara celebra, attraverso un premio che è un incoraggiamento, ad andare avanti nei venti tempestosi di caro energia e bollette alle stelle. Bene ha sintetizzato l’atmosfera che si respirava il sindaco Alan Fabbri, che alla fine giocava un po’ in casa anche lui maestro artigiano onorario. "La coppa del mondo è qui, la coppa del lavoro", ha detto, di lì a poco sarebbe andato ad inaugurare la mostra di un altro sogno, quello azzurro della Nazionale, delle notti magiche. Poi si è rivolto ai giovani. "Il lavoro manuale è bello, deve rendere orgogliosi. Non tutti devono fare i dottori". Prima di lasciare la sala non è mancata una stretta di mano a Marco Cappellari, che ha guidato la cerimonia. "Artigianato: qual è il modello vincente?", il titolo, sullo sfondo in un maxischermo nomi e cognomi, una foto che raccontava più di una carta d’identità cosa avevano e hanno fatto per meritarsi quel premio. Sette i nuovi maestri artigiani che hanno conquistato il diploma, due i giovani Alfieri. Sono state consegnate due targhe San Giorgio. Alla regia della manifestazione il vicepresidente Roberto Carion, il segretario Oderio Mangolini e i membri del consiglio direttivo. Davide Bellotti, presidente di Cna, è stato insignito dell’onoroficenza di maestro onorario. Poi, come sulla passerella della vita, i riflettori hanno illuminato quei nomi, i nuovi maestri. Si è presentato Marco Beltrami, il re della biciclette; Giuliano Gardinali, riparatore di motocicli e ciclomotori. "Non so se riuscirò a parlare", ha detto emozionata Elisa Guerra, al suo fianco il fratello Michele, al timone di un’impresa di attività di impiantistica e manutenzione caldaie a Ferrara. "Portiamo avanti l’attività ogni giorno, con grandi sacrifici", dice Luciano Porcellini, il profumo del forno a Ostellato; Dilmer Rossi, anche lui panificatore a Quartesana. Targa San Giorgio a Mauro Bersanetti e Luciana Gherlinzoni, che hanno un’attività di pollame a Formignana; Marco e Marino Mingozzi, al timone di un’impresa che produce macchine per l’agricoltura ad Argenta. Poi ci sono loro, i giovani, gli alfieri dell’artigianato. L’Accademia, con il Comune di Ferrara, ha consegnato la targa a Simone Guidi, al suo fianco il padre che ha fondato il salone di acconciature a Comacchio. "E’ bello essere a lavorare con mio papà", ha detto. E’ un alfiere Angelica, l’orgoglio negli occhi quando vede in qualche serie tv le sue creazioni.

I riflettori sono per loro, tra gli applausi dell’assessore al bilancio della Regione Paolo Calvano, del prefetto Massimo Marchesiello, del segretario generale della Camera di commercio Mauro Giannattasio. Che ha snocciolato numeri. "Sono 8231 le imprese artigiane nella nostra provincia, danno lavoro al 20% degli addetti". Il direttore di Cna Matteo Carion ha messo sul tavolo l’idea di creare in città un museo dell’artigianato. "Fa capire ai giovani l’importanda di questo settore". "Grazie per quello che fate", ha detto il segretario provinciale di Confartigianato Paolo Cirelli, che ha ribadito la necesità di lanciare la zona franca urbana. In sala il presidente provinciale di Confartigianato Graziano Gallerani, il sindaco di Tresignana Laura Perelli, il vice sindaco di Ostellato Davide Bonora, l’assessore Matteo Fornasini. Targhe e fiori, sorrisi. Di chi ci ha creduto.