MARIO BOVENZI
Cronaca

I nodi del traffico: la protesta: "Via Ariosto, pista per le auto. Subito il limite a 30 km all’ora"

Le vetture sfrecciano a pochi passi da case e negozi. E quando piove l’acqua entra negli appartamenti .

I nodi del traffico: la protesta: "Via Ariosto, pista per le auto. Subito il limite a 30 km all’ora"

I nodi del traffico: la protesta: "Via Ariosto, pista per le auto. Subito il limite a 30 km all’ora"

Auto che sfrecciano, nelle vicinanze di una scuola, studenti e bambini lungo la strada. Tanti gli anziani che escono di casa e percorrono la strada. Ancora. Ciclisti sui marciapiedi, le porte delle case che si aprono sul pericolo che arriva in sella. La ciliegina. Quando dal cielo arrivano, spesso per nulla previste, le ormai così vengono chiamate bombe d’acqua quei cento metri o poco più diventano un fiume, che entra nelle case, androni, giardini. Una famiglia ha denunciato oltre 20mila euro di danni, le foto dei mobili zuppi d’acqua. E’ lo scenario che illustrano residenti e commercianti che con le loro vetrine si affacciano in via Ariosto, corridoio che collega Corso Biagio Rossetti con viale Cavour. Siamo in pieno centro, qui ci sono anche gli uffici della sede dell’università. Qui, una ventina di giorni fa, quando un diluvio si è scatenato sulla città, l’acqua si è alzata. Anche i cassonetti si sono messi a navigare. Racconta Laura Orsini, che lì abita con la famiglia.

"Siamo scesi in strada, io e mio nipote – la cronaca di quei drammatici momenti – e siamo andati all’inizio di via Ariosto per bloccare le auto. Abbiamo usato uno di quei cartelli con il divieto di sosta. Abbiamo fermato le vetture per evitare che finissero nel lago d’acqua, con il rischio si bloccassero i motori. Contro i cassonetti che erano in mezzo alla strada". Non c’è un colpevole per le bombe d’acqua, solo il cielo. Ci tengono a precisarlo gli stessi residenti. Per i tombini ormai ostruiti un colpevole invece ci deve essere oltre al tempo che passa. "Un manto di foglie e di sporcizia si è riversato nella strada", interviene Tiziano Zambardi, che indica ancora le tracce rimaste lungo i marciapiedi, sotto i veicoli. Una situazione ricorrente sulle quale ha alzato il velo Davide Nanni, consigliere comunale del Pd. Che ha messo nero su bianco quello che succede in quella striscia di case, negozi e asfalto. La sua interpellanza è sul tavolo del sindaco. "I cittadini chiedono interventi lungo la strada, per metterla in sicurezza. Che vengano sopraelevati gli attraversamenti pedonali, un dissuasore contro chi pigia il piede sull’acceleratore", indica così una delle strade per risolvere il problema. Insieme alla realizzazione di marciapiedi più alti e al limite di velocità, non oltre i 30 all’ora. Limite che è già stato adottato in altre zone, come la vicina via Armari. Una residente indica un segno scuro sul muro. L’acqua è arrivata fino a lì.

"Corrono con le auto e sollevano un’onda che entra nei negozi", interviene Alberto Malagutti, 80 anni, titolare della tabaccheria che fa angolo. "L’altro giorno quando hanno fermato le macchine ci hanno salvato dall’ennesimo allagamento", ribadisce. E volge lo sguardo al solito ciclista che sfreccia sul marciapiede, il ‘filo’ alle vetrine e alle porte. Di nuovo il pensiero va all’acqua alta quando piove. "In alcuni appartamenti è arrivata al piano terra", afferma Piero Cocchi, che abita in via Ariosto. Le auto corrono, sfrecciano verso viale Cavour. Il limite dei 30 all’ora, il cartello appena un po’ più in là in via Armari, sembra molto lontano.