FRANCESCO FRANCHELLA
Cronaca

"Il Bund, tra Messia e rivoluzione. Shoah e storie di resistenza yiddish"

Miriam Camerini racconta lo spettacolo in programma stasera al Ridotto: "Le azioni avvicinano la redenzione".

"Il Bund, tra Messia e rivoluzione. Shoah e storie di resistenza yiddish"

"Il Bund, tra Messia e rivoluzione. Shoah e storie di resistenza yiddish"

"Parlando del Bund, raccontiamo la storia di tutto quello che c’era prima della Seconda Guerra Mondiale e delle deportazioni: ovvero una grande cultura ebraica yiddish, che dentro alla tragedia della Shoah ha tenuto in piedi una speranza di resistenza, di opposizione armata alla deportazione". Sembrano concetti atei, ma non lo sono. Si potrebbero raccontare a parole, e invece si possono anche suonare e cantare. La vicenda del Bund, che letteralmente significa ‘lega’ – lega dei lavoratori ebrei socialisti dell’impero zarista – è poco nota in Italia. Eppure, trattando del Bund si potrebbe riassumere uno dei concetti chiave del Giorno della Memoria: resistenza. Tanti e tali sono i presupposti che hanno spinto l’Università di Ferrara a partecipare al cartellone di iniziative per il Giorno della Memoria, con lo spettacolo di Miriam Camerini (sue le parole in apertura) dal titolo ‘Messia e Rivoluzione. Storia e storie del Bund’. L’iniziativa – a ingresso libero fino ad esaurimento posti – si terrà questa sera, alle 20.30, al Ridotto del teatro Comunale. Si tratta del concerto di un quartetto che vede Miriam Camerini alla voce, Angelo Baselli al clarinetto, Gianluca Casadei alla fisarmonica, Rocco Rosignoli al violino, contrabbasso e chitarra.

Con Messia e Rivoluzione, musica e parole dialogano, raccontando la nascita del Bund, in un viaggio musicale che si intreccia a riflessioni dal Talmud, Franz Kafka, Ernst Bloch, Martin Buber e le parole competenti e profonde di Wlodek Goldkorn, che alla storia del Bund ha dedicato studi e ricerche. Ma perché, con tanta letteratura, affidare il racconto alla musica? "Come tanti movimenti socialisti del primo Novecento, nel Bund la componente musicale è stata assolutamente fondamentale – risponde Camerini –. Ci sono tante contaminazioni nella musica dell’est Europa, ma i bundisti cantavano anche Bandiera Rossa in italiano e i canti socialisti in tedesco". "La cosa più particolare che si ascolta nel concerto è un adattamento di un brano liturgico sinagogale a una melodia della Rivoluzione russa, quasi un inno sovietico – continua la curatrice dello spettacolo –. Perché Messia e Rivoluzione? Noi siamo abituati ad associare i movimenti socialisti e comunisti del Novecento all’ateismo. Ma in realtà c’è moltissimo di messianico e redentivo nella storia del Bund. Avviciniamo la redenzione con le nostre azioni".