Il caso ’mazzette’ in Fiera Il pm cambia l’accusa "Fu induzione indebita"

Reato modificato per gli ex presidenti Zanardi e Parisini: cade la concussione. Stessa imputazione ora anche per il grande ’inquisitore’ Pietro Scavuzzo.

Il caso ’mazzette’ in Fiera  Il pm cambia l’accusa  "Fu induzione indebita"

Il caso ’mazzette’ in Fiera Il pm cambia l’accusa "Fu induzione indebita"

di Cristina

Rufini

Nuova imputazione nell’ambito del primo filone d’inchiesta sulle presunte mazzette per gli allestimenti necessari all’Ente Fiera, negli anni tra il 2013 e il 2016. L’ha illustrata ieri in udienza il pm Ciro Alberto Savino, che ha coordinato le indagini della Guardia di finanza. Accusa che per i due presidenti della Fiera che si sono succeduti in quegli anni, Nicola Zanardi e Filippo Parisini, passa da concussione a induzione indebita a dare o promettere utilità. Novità emersa nell’udienza di ieri, anche l’apertura di una nuovo fascicolo nei confronti del grande accusatore, Pietro Scavuzzo, che passa dall’essere vittima della presunta ’concussione’ in precedenza contesta ai due ex presidenti, a ricoprire il ruolo di sodale nell’ipotizzato accordo illecito che, sostanzialmente, si baserebbe nel riconsegnare all’Ente, il 20 per cento delle cifre incamerate da Scavuzzo in cambio dell’esclusività a fornire allestimenti. Questo il fulcro su cui ruota la nuova contestazione della procura ferrarese.

Nel corso della stessa udienza davanti al gup Carlo Negri, il pm ha depositato atti di indagine integrativi: le sommarie informazioni dell’attuale presidente dell’Ente Fiera, Andrea Moretti; la trascrizione delle intercettazioni tra Parisini e un militare e il verbale di una riunione dell’Ente inerente i lavori post-sisma, per sottolineare la natura di ente pubblico di Ferrara Fiera. Tutti documenti che ora dovranno essere analizzati dalle difese, prima di poter affrontare la nuova discussione davanti al giudice, che è stata fissata per il 18 luglio prossimo.

L’inchiesta. Le indagini della procura di Ferrara sono nate a seguito di quanto denunciato proprio da Pietro Scavuzzo nel momento in cui, a suo dire, sarebbe stato estromesso dai giochi a causa della sua difficoltà nel corrispondere la quota che gli garantiva l’esclusiva negli appalti per gli allestimenti in Fiera. Stando alle contestazioni, Zanardi e Parisini (nel biennio 20132014 il primo, nel 2016 il secondo) avrebbero minacciato l’imprenditore di togliergli le future commissioni se non avesse consegnato il 20 per cento degli incassi: da qui la decisione dell’imprenditore di raccontare tutto. Cinque gli imputati in questo primo filone: Nicola Zanardi e Giorgina Arlotti (avvocato Marco Linguerri), Filippo Parisini (avvocato Claudio Maruzzi), Angelo Rollo (avvocato Simone Bianchi) e Pietro Scavuzzo (avvocato Elisabetta Marchetti). Una possibile seconda udienza, dopo quella di luglio prossimo, durante la quale oltre la discussione il giudice avrebbe chiesto alle parti di indicare l’eventuale richiesta di riti alternativi, potrebbe essere fissata per novembre. Per alcuni episodi incombe il rischio prescrizione del reato.