Il chiosco della discordia Bufera sul Mac Murphy Il Pd: "Serve chiarezza" Lodi: "Andiamo avanti"

Polemica dopo l’ordinanza per la rimozione della struttura al parco Giordano Bruno. La consigliera Baraldi: "Politica di grate e chiavistelli, totale spregio delle regole". Il vicesindaco: "Faremo un bando per un nuovo locale, ma nessun incontro".

Il chiosco della discordia  Bufera sul Mac Murphy  Il Pd: "Serve chiarezza"  Lodi: "Andiamo avanti"

Il chiosco della discordia Bufera sul Mac Murphy Il Pd: "Serve chiarezza" Lodi: "Andiamo avanti"

La rimozione del chiosco Mac Murphy dal parco Giordano Bruno diventa un caso politico. Da una parte l’amministrazione che rivendica la correttezza del proprio operato nell’ottica della riqualificazione e chiusura dei ‘giardini della mutua’, dall’altra l’opposizione che punta il dito contro una politica della sicurezza fatta di "grate e chiavistelli". Dopo l’ordinanza del Comune che lascia dieci giorni di tempo al titolare per smantellare il chioschetto e la replica del gestore, che ha rimarcato il proprio disappunto per la chiusura di "un presidio di legalità", il numero due della giunta tira dritto per la propria strada, lasciando però aperto uno spiraglio per il futuro. "Il Comune – spiega Lodi riferendosi all’esistenza di una concessione in essere fino al 2029 – può recedere in ogni momento dalla convenzione per necessità di bene pubblico o rigenerazione urbana. La concessione viene revocata perché abbiamo un progetto a 360 gradi di riqualificazione del parco. La piazzetta che ospita il chiosco verrà infatti utilizzata per servizi pubblici". Detto questo, aggiunge il vicesindaco, "predisporremo un bando per l’apertura di un nuovo chiosco in un’altra zona del parco, bando al quale il titolare del Mac Murphy potrà partecipare". Per quanto riguarda la rimozione della struttura attuale, rimarca Lodi, "non c’è bisogno di alcun incontro con l’amministrazione. Siamo però disponibili a venirgli incontro sulle tempistiche". Il vicesindaco conclude ricordando come l’area in cui sorge la struttura sia quella in cui "abbiamo riscontrato maggiori problemi di sicurezza, con situazioni di bivacco e ritrovamenti di droga nascosta".

A esprimere perplessità sulla scelta della giunta è la consigliera comunale del Pd Ilaria Baraldi, che affida il suo ragionamento sul ‘caso Mac Murphy’ a un lungo post su Facebook. "La soluzione proposta dalla giunta per il chiosco, senza che di ciò si sia mai parlato in commissione o in Consiglio comunale, consiste al solito nella rimozione di tutto ciò che non coincide perfettamente con l’idea di decoro alla Naomo (Lodi, ndr) – scrive Baraldi–. Quindi il chiosco sarà rimosso e al suo posto, pare di capire, ci saranno un bagno e la ricarica per le ebike. Perché un chiosco non sia compatibile con le nuove mirabilia promesse dalla giunta non si sa. Bambini e famiglie che vi trascorreranno il pomeriggio non avranno sete, evidentemente. Puoi ricaricare la bici elettrica ma non bere". L’esponente dem si sofferma poi sulla "totale mancanza di rispetto e delle regole cui l’amministrazione è tenuta nei confronti del gestore Andrea Raffo. Stesso metodo utilizzato con il centro La Resistenza: nessuna spiegazione a Raffo, nessuna motivazione alla città, al quartiere, del perché un piccolo parco debba rinunciare a un chiosco dove incontrarsi al tardo pomeriggio o alla sera per bere qualcosa e fare due chiacchiere al fresco".

f. m.