Il primato del Sant’Anna. Ha un tumore allo sterno, i medici lo sostituiscono

L’intervento, su una donna di 61 anni, delle unità di Chirurgia toracica e plastica "Difficoltà demolitive, la fase di rimozione della malattia e la ricostruzione" .

Il primato del Sant’Anna. Ha un tumore allo sterno, i medici lo sostituiscono

Il primato del Sant’Anna. Ha un tumore allo sterno, i medici lo sostituiscono

Un delicato intervento di sostituzione dello sterno, il primo effettuato all’Azienda ospedaliera, è stato eseguito da équipe delle Unità operative di Chirurgia toracica e Chirurgia plastica del Sant’Anna (foto). Ad essere sottoposta a questa procedura una donna di 61 anni della provincia di Roma che aveva già subito, nel corso degli anni, diversi trattamenti per metastasi allo sterno da carcinoma della mammella. "La signora è arrivata all’intervento in buone condizioni cliniche – spiega Giampiero Dolci, direttore della Chirurgia toracica – Nella paziente si era formata, nel corso degli anni, una deformazione dello sterno conseguente alla patologia refrattaria ai trattamenti eseguiti, tra cui radioterapia. Vista la complessità del caso in questione, dopo aver studiato i dati clinici, abbiamo creato un gruppo di lavoro multidisciplinare per decidere la strategia migliore per effettuare questo innovativo intervento".

Lo sterno è un osso che ha funzioni strutturali, di protezione e di supporto respiratorio, difficile da sostituire e rimpiazzare per la sue complicate articolazioni con cartilagini costali, clavicole e muscoli. Il tessuto osseo trapiantato alla paziente è stato fornito dalla Banca del tessuto muscoloscheletrico presente al Rizzoli di Bologna.

"Visti i precedenti interventi e trattamenti – prosegue il professionista – era necessario utilizzare un materiale che fosse il più possibile biologicamente compatibile con la paziente. Oltre alle difficoltà della fase demolitiva dell’intervento, rimuovere lo sterno coinvolto dal tumore staccandolo dai grossi vasi e dal cuore, la fase ricostruttiva è stata la più delicata: posizionare, adattare e fissare il nuovo osso ai vari segmenti costali e tessuti in modo da avere solidità ma nello stesso tempo mantenere un’elasticità idonea ai movimenti della gabbia toracica. Per fare tutto questo si sono utilizzate placche e viti in titanio e fascette in materiale composito. Si tratta di una procedura altamente meticolosa e complessa che è riuscita solo grazie alle competenze di un team qualificato ed esperto".

Data la presenza di un antecedente e delicato intervento ricostruttivo di chirurgia plastica a livello senologico, la collaborazione con l’équipe di Chirurgia plastica è stata fondamentale. "Abbiamo assicurato un’adeguata copertura all’innesto di sterno – conclude Federico Contedini, direttore del reparto – visto che questo intervento presentava il rischio teorico della deiscenza della ferita (ovvero che si aprisse). Il taglio chirurgico è stato chiuso, assicurando un ottimale spessore dei tessuti sottocutanei". Ora la paziente è in ottime condizioni di salute e si sottoporrà ad una serie di follow-up, sia strumentali che clinici al domicilio.