GIAN CARLO PEREGO*
Cronaca

Il vescovo: "Città e Europa, torniamo al voto"

Le prossime elezioni amministrative ed europee legano città e Europa, con la libera mobilità che ha reso più ricca e sicura l'Europa. È importante votare per realizzare gli impegni ancora non realizzati.

Il vescovo: "Città e Europa, torniamo al voto"

Il vescovo: "Città e Europa, torniamo al voto"

La città e l’Europa sono i due soggetti delle prossime elezioni amministrative ed europee. Le elezioni le legano insieme per diversi motivi. Dalla città arrivano in Europa i nostri giovani universitari per l’Erasmus, i ricercatori, i nuovi emigranti per completare gli studi e valorizzare un titolo di studio, trovare un lavoro o un nuovo contesto di vita. Dall’Europa giungono in città giovani universitari per l’Erasmus in uno scambio fruttuoso, lavoratori nelle aziende, lavoratori stagionali in agricoltura e nel turismo, professionisti e imprenditori. E’ una libera mobilità che, come hanno dimostrato gli economisti, ha reso più ricca e sicura l’Europa, più ricche e sicure le nostre città. La scuola, la cultura, l’economia sono cresciute grazie all’Europa unita che, nella ‘Petizione di cittadini italiani al Parlamento della Repubblica Italiana’ del 31 ottobre 1950 - firmata da 521.359 cittadini - sembrava un sogno, ma che oggi è realtà così come la sognavano allora molti cittadini e cittadine (intellettuali, artisti, imprenditori, politici) come: Corrado Alvaro, Riccardo Bauer, il sen. Antonio Pico Boggiano e l’on. Calamandrei, don Luigi Sturzo, Carrà, Croce, Edoardo de Filippo, Vittorio de Sica, Carlo Levi, Silone, Moravia, Montessori, l’on. Igino Giordani, l’on. Giuseppe Cappi e l’on. Giulio Pastore, l’Ing. Olivetti. Il testo della petizione iniziava sottolineando che “la divisione dell’Europa democratica in Stati sovrani ogni giorno di più conduce i popoli verso la miseria, l’asservimento e la guerra” e per questo auspicava la costituzione di un’autorità politica europea sovranazionale, democraticamente eletta, dotata di funzioni limitate, ma di poteri reali necessari per: “a) garantire l’uguaglianza dei diritti dei popoli e le libertà dei suoi cittadini; b) realizzare un progressiva unificazione economica; c) condurre una politica estera comune; d) organizzare la comune difesa". Sono impegni che restano ancora in parte non realizzati e per questo è importante andare alle urne.

*arcivescovo

Ferrara-Comacchio