MARIO BOVENZI
Cronaca

In campo contro il caporalato. La ’lista bianca’ delle imprese, rete di 280 agricoltori virtuosi: "Così diciamo no all’illegalità"

Rispetto delle norme sulla sicurezza, il requisito delle aziende che hanno aderito al progetto . Riunione del comitato d’ordine pubblico a Portomaggiore, il prefetto: "Insieme per fermare questa piaga".

Si chiama Casa Mesola, ha alle spalle una lunga storia che affonda le radici nella riforma agraria degli anni Cinquanta. La cooperativa, che si trova in via Bassalunga, compie 60 anni. E’ una delle realtà che aderisce alla ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’ iniziativa istituita dall’Inps per selezionare imprese che si distinguono per il rispetto delle norme sul lavoro. Una sorta di marchio doc, una stella nel nome della legge. Sono 283 a tutt’oggi quelle iscritte alla rete di Ferrara. "La loro presenza è motivo d’orgoglio per un territorio e un freno all’illegalità", spiega Annalisa D’Angelo, direttore Inps, durante l’incontro – un momento per fare il punto – che si è svolto ieri mattina al padiglione di Ferrara Expo. Al suo fianco il prefetto Massimo Marchesiello, Gianni Padovani, presidente della Provincia, l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi che nel pomeriggio è andato a Portomaggiore, il paese dove più forte è la percentuale di pakistani sulla popolazione, per la riunione in municipio del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. All’ordine del giorno dell’organismo, presieduto dal prefetto, la piaga del caporalato. Proprio dalla cittadina, finita a più riprese nelle cronache per un’inchiesta che ha portato alla luce la piaga del caporalato, sono arrivati una serie di progetti. Tra questi, la creazione di uno sportello in Comune al quale rivolgersi per ricevere proposte di lavoro con un mediatore culturale di lingua pakistana; un pacchetto di soluzioni abitative e di trasporto, che ne agevolino l’integrazione. Dario Alba, segretario Flai-Cgil, non usa mezzi termini: "Il fenomeno del caporalato è ’stanziale’, quando la produzione agricola entra nel vivo passano con auto e pulmini alle 4 del mattino per caricare i lavoratori e portarli nei campi, in Romagna, in Veneto. La Regione ha manifestato il suo appoggio al progetto dello sportello. Solo mettendo in campo iniziative si può evitare che i lavoratori si rivolgano agli sfruttatori ben presenti sul territorio". Alla fiera, nell’incontro della mattinata, Cgil, Cisl e Uil, Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Alcuni sindaci, tra questi Maria Bugnoli (Goro) e Paolo Lupini (Voghiera). "Questa rete – le parole del prefetto durante il convegno – punta a creare una ’white list’, per sottrarre manovalanza alla delinquenza e fare da freno al caporalato". Sicurezza del lavoro, tutele. Anche per fermare la strage infinita, nel cuore di tutti la tragedia nella centrale di Suviana. Padovani, nel prendere la parola, ha chiesto un momento di riflessione, un tributo alle vittime in uno scrosciante applauso che ha riempito la sala. C’è Michele Mangolini, presidente di Confcooperative Ferrara, al timone di Casa Mesola. Ieri era seduto in prima fila, al suo fianco il direttore di Confcooperative Ruggero Villani. "Abbiamo deciso di aderire alla rete per dare un segnale. Nel picco della produzione diamo lavoro a 160 stagionali, 15 i dipendenti fissi. Siamo la prima realtà produttiva a Mesola, dobbiamo essere un esempio. Nel segno della legalità".