MASSIMO ZANIRATO*
Cronaca

Infrastrutture, l’appello di Zanirato: "Progetti al palo, no all’isolamento"

Il segretario provinciale della Uil risponde alle parole del viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami "Il territorio non sa fare squadra, senza dialogo politico si avranno pesanti ricadute in campo economico".

Stiamo assistendo ad una brutta campagna elettorale da parte di chi si candida a guidare le nostre comunità locali. Reciproche accuse, pochi approfondimenti. Tutti bravi nell’analisi dei problemi, poco efficaci nell’indicare soluzioni comprensibili agli elettori. Il problema principale non è la curva demografica e l’invecchiamento della popolazione che abbisogna sempre di risorse maggiori (servizi sociali e sanitari), ma sono le conseguenze della mancanza di un lavoro di stabile, di qualità e sufficientemente remunerato. Se le persone non hanno una stabilità economica, non mettono su famiglia, non immettono nell’economia locale i loro guadagni, è evidente che il trend demografico è destinato a un inesorabile declino. Il rischio è quello di trasformare il nostro territorio in un grande dormitorio alla periferia di Bologna, Modena e tra un po’ Ravenna. Avere una ‘visione di prospettiva’ al territorio, significa trovare le condizioni per conservare quel poco di lavoro che c’è e crearne di nuovo. Il lavoro manifatturiero è l’unico in grado di generare risorse da immettere nella nostra economia. Senza i salari generati dalle attività industriali non ci sono risorse da spendere nei servizi. Per attrarre nuove imprese, prima degli incentivi o della sburocratizzazione, c’è bisogno di un sistema di infrastrutture che colleghino Ferrara a tutto il territorio. È un’esigenza nota da tempo, tant’è che già nel 2018 tutti gli attori sociali ed economici assieme alle istituzioni avevano definito nel Patto per il Lavoro del 2018 e ribadito in quello del 2022 che per sviluppare il territorio servivano la Cispadana, la terza corsia della A13, la Ferrara-Porto Garibaldi, il completamento della Statale 16, l’ammodernamento ferroviario della Bologna Ferrara, l’elettrificazione della Ferrara Codigoro, l’ammodernamento dell’idrovia.

Proprio le cose che il viceministro Bignami ha detto al Carlino e che l’assessore Donini aveva annunciato alla Consulta dell’Economia e del Lavoro il 2 aprile scorso. Anche la Zls necessita dei collegamenti infrastrutturali con il porto di Ravenna. Non è vero ciò che si diceva un tempo, ossia che il territorio ‘sa fare squadra’. Non lo fanno gli amministratori locali, non è sufficiente il Tavolo per l’imprenditoria, non si dialoga con le organizzazioni sindacali; altrimenti non si capirebbe perché tutti questi progetti siano in buona parte fermi al palo dopo anni. Pensano i candidati di ogni singolo Comune di dialogare con la Regione (che dispone dei Fondi Europei), con il territorio ravennate, bolognese o modenese anche se ci saranno amministrazioni di ‘colore diverso’ o lo lasceranno fare solo alla Camera di Commercio (Ferrara Ravenna) a Confindustria (Ferrara Bologna Modena) a Legacoop (Ferrara Modena)? L’isolamento politico sarebbe il preludio a quello economico. Anche di questo il dibattito politico locale si dovrebbe occupare.

* Segretario provinciale Uil