REDAZIONE FERRARA

Insulta e aggredisce la polizia penitenziaria in cella e all’ospedale. Detenuto a processo

Prima un agente insultato al pronto soccorso e poi altri due aggrediti in cella. Una serie di comportamenti che sono costati il processo a un 43enne napoletano, collaboratore di giustizia detenuto nel carcere dell’Arginone. L’uomo deve rispondere di oltraggio a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni. Il caso è approdato ieri in tribunale davanti al giudice Marco Peraro. Nel procedimento si sono costituiti parte civile i tre agenti di polizia penitenziaria, assistiti dall’avvocato Alessandro D’Agostino. Dopo l’ammissione delle prove, l’udienza è stata aggiornata all’11 giugno per entrare nel vivo. I fatti al centro del processo si sono verificati tra il primo e il 3 ottobre del 2020. Il primo episodio ha avuto come teatro il pronto soccorso dell’ospedale di Cona. Qui, secondo la ricostruzione dell’accusa, l’imputato avrebbe preso a insultare uno degli agenti della polizia penitenziaria che lo accompagnava urlandogli "cane di pecora, porti questa divisa ma non servi, tanto prima o poi esco fuori e ti faccio vedere io". Due giorni dopo, il 43enne aggredisce due poliziotti nella sua cella. Gli agenti lo vedono annodare un lenzuolo alle sbarre della finestra e intervengono. In tutta risposta, l’uomo se la prende con loro, spintonandone uno e stringendo le mani al collo del secondo fino a farlo cadere a terra. Una volta bloccato, si è lasciato andare ad alcune frasi intrimidatorie ("Guardami in faccia, io tra tre anni esco, ti vengo a cercare e ti uccido"). Nell’aggressione uno dei poliziotti penitenziari ha riportato diverse fratture che gli hanno impedito di riprendere il servizio per novanta giorni. A tre anni dai fatti, il caso è approdato a processo. Nella prossima udienza dovrebbe essere ascoltato l’imputato. Dopodiché, salvo imprevisti, si dovrebbe procedere alla discussione.

f. m.