La mostra di Tassi, fotografie in salsa felliniana

Mostra di Stefano Tassi dedicata a Federico Fellini, con opere fotografiche in grande formato su carta fotografica trasferita su forex, ritoccate per rendere ogni frame un pezzo unico. Visibile fino a domenica 3 aprile presso il Pub "Bradamante" di Piero Zoboli.

Stellata si conferma luogo di riferimento imprescindibile per gli artisti. E’ di Stefano Tassi infatti la prima mostra del 2024, presente con alcune delle opere dedicate a Federico Fellini allestite presso il Pub "Bradamante" di Piero Zoboli fino a domenica 3 aprile. "Rileggere Fellini attraverso vecchie carte analogiche, lavorate in maniera "Anemica", sono un modo per conservare e trasformare la visione della cinematografia felliniana – ci spiega Stefano Tassi –, rispettandone il carattere, cercando di mostrarne ‘una nuova luce contemporanea’, un po’ come rivedere in un sogno i frame delle sue pellicole, in istantanei flash fotografici modificati da velati aloni di vernice spray". La serie di lavori fotografici che dà vita alla mostra "Fellini frames film anemici", sono ristampe di frammenti di pellicola in grande formato su carta fotografica trasferita poi su forex e ritoccati infine per rendere ogni frame un pezzo unico.

"Sono una serie di ‘frames’ tratti dalla vasta – sottolinea Tassi – cinematografia felliniana nella serie di venti lavori preparati per il centenario dalla nascita di Federico Fellini proposti al Bradamante in alcuni film come: I clows, La dolce vita, I vitelloni , Roma e la città delle donne". Stefano Tassi è nato nel 1973 a Bondeno, dove vive e ricerca. Predilige la fotografia sporca, presa attraverso mezzi fotografici e supporti talvolta arcaici, modificando il messaggio della luce, raccontando l’immagine attraverso la ricerca antropologica, la poesia, preferendo il mosso ed il rarefatto rispetto alla tecnica. Dal 2018 è l’ideatore della "fotografia anemica", che contamina fotografia digitale e analogica, agendo anche su stampa e supporto. "L’anemia è una condizione in cui il numero di globuli rossi non è sufficiente a trasportare abbastanza ossigeno da soddisfare i bisogni dei diversi tessuti e organi del corpo – spiega Tassi – In fotografia, quei globuli rossi sono rappresentati dal nitrato d’argento, composto chimico sensibile ai fotoni che colpiscono sia la pellicola che la carta da stampa". L’esposizione è visitabile gratuitamente negli orari di apertura del locale.

Lauro Casoni