FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La psicologa dell’Ateneo. In maggioranza fuori sede: "Le fragilità? Ansia, stress e difficoltà con gli esami"

La responsabile del servizio di counseling dell’Università Paola Bastianoni: "Nel 2023 sono stati 1.781 i ragazzi che si sono rivolti a noi. Molte le donne. C’è un team qualificato di sette professionisti che li aiuta a superare le difficoltà" . .

La psicologa dell’Ateneo. In maggioranza fuori sede: "Le fragilità? Ansia, stress e difficoltà con gli esami"

La psicologa dell’Ateneo. In maggioranza fuori sede: "Le fragilità? Ansia, stress e difficoltà con gli esami"

"Da soli mai". Già il titolo è piuttosto eloquente. Ed è il modo in cui l’ateneo ha voluto chiamare il servizio di counseling psicologico dedicato ai ragazzi. Un modo per migliorare il benessere della comunità studentesca, che peraltro coglie le linee nazionali della Crui (la conferenza dei rettori). Unife, in questo, è stata pioniera su preciso input della rettrice, Laura Ramaciotti che ha fortemente voluto l’apertura di questa finestra di welfare. Ma andiamo ai numeri. Sono stati, solo nel 2023, 1.781 i ragazzi che si sono rivolti al servizio di supporto psicologico. Di questi, 1.366 sono fuorisede. Si tratta di 1.285 studentesse e di 486 studenti. I numeri, come precisa la responsabile del servizio di counseling, Paola Bastianoni, "vanno rapportati alla percentuale di presenza di studentesse e studenti sul totale della popolazione". Una precisazione metodologica funzionale a smontare l’idea che uno si potrebbe fare, ossia che le studentesse hanno più difficoltà rispetto ai colleghi maschi. Ebbene, il numero complessivo di studenti che si sono rivolti al servizio "rappresenta circa il 10% della popolazione accademica". E, in gran parte, si tratta di ragazzi fuorisede. "Sono diverse – entra nel vivo la docente Unife – le motivazioni per le quali i ragazzi decidono di usufruire del nostro supporto psicologico. Però prima, occorre sfatare un falso mito. Non è uno stigma andare dallo psicologo, bensì un modo per affrontare, assieme a un team qualificato di professionisti (sette in totale), insicurezze e fragilità". Quali sono queste fragilità? "Per lo più – dice Bastianoni - si rivolgono a noi ragazzi con problemi legati all’autostima, oppure studenti che non si sentono all’altezza di svolgere il loro percorso universitario. Alcuni sono in difficoltà perché non riescono a superare alcuni esami, oppure vivono male lo stress e non riescono a gestire l’ansia". Ma il servizio counseling non tratta solo problematiche legate alla vita accademica. "Sono tanti – conferma la responsabile – gli studenti che si rivolgono a noi per problemi legati a un lutto, alla fine di una relazione. I tanti fuorisede spesso si sentono spaesati dal cambio di percorso e dalla nuova vita, in una città diversa, con conoscenze ancora da instaurare". La risposta che viene data ai ragazzi è pressoché immediata. "Dal momento della segnalazione – spiega Bastianoni – i ragazzi ricevono una risposta entro le prime 24, massimo 48 ore. E, il primo colloquio con un nostro psicologo, viene fissato entro quindici giorni anche sulla base della ‘gravità’ della segnalazione". Sui problemi legati alla gestione dell’ansia e della rabbia, Unife mediante il servizio counseling realizza dei corsi, delle "guide esperienziali" che hanno una precisa funzione, quasi pedagogica. Una forma di "alfabetizzazione" per l’approccio corretto a questo servizio. Se il fattore che ha in qualche misura accentuato questi disagi è stato senz’altro la pandemia, un ruolo lo giocano anche i social network. Su questo, però, Bastianoni fa una premessa metodologica. "Mentre sul servizio counseling ho dei dati comprovati – spiega – nell’ambito dei social network esprimo un’opinione puramente personale. A mio giudizio, comunque, i social agiscono profondamente sull’autostima dei ragazzi rendendoli più vulnerabili e aumentando le frustrazioni".