FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La versione di Mantovani (M5S): "Ero per il candidato autonomo. Anselmo? Non si pieghi al Pd"

Il capogruppo pentastellato in vista della presentazione ufficiale dello sfidante di Fabbri "Fabio dovrà avere equilibrio nella costruzione della squadra. Con molti dem mi scontro da anni".

La versione di Mantovani (M5S): "Ero per il candidato autonomo. Anselmo? Non si pieghi al Pd"

La versione di Mantovani (M5S): "Ero per il candidato autonomo. Anselmo? Non si pieghi al Pd"

Rivendica coerenza, non transige su quelli che lui chiama "i fondamentali". Spesso – in una strana formula di autodenuncia, a metà tra l’approccio fideistico e la postura di maniera – si definisce "talebano". Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale, Tommaso Mantovani mette le mani avanti. "Sono sempre stato per la candidatura autonoma. Ma ora che abbiamo scelto di sostenere Anselmo, ci aspettiamo che sia super partes e che non si pieghi alle logiche del Pd".

Mantovani, nella logica di una coalizione è inevitabile che il senior partner dica la sua.

"Rispetto il peso politico del Pd, ma non tollererei che il candidato sindaco ne fosse assoggettato. Anselmo è stato scelto per la sua natura civica. Dove tenere conto delle diverse sensibilità dello schieramento di cui ha incassato l’appoggio".

Con il Pd lei ha avuto un rapporto conflittuale. Cosa è cambiato?

"Il Movimento 5 Stelle ha attraversato diverse fasi politiche. Attualmente ci collochiamo nell’area progressista, per cui è evidente che il nostro interlocutore diretto sia il Pd. Ma non sono disposto ad accettare tutto pur di stare assieme. Per me la coerenza ha un valore. Infatti, attendo con ansia la squadra".

Non è un po’ prematuro parlare di squadra prima delle elezioni?

"Secondo me almeno un orientamento di massima per avere un’idea di chi si candida – assieme al sindaco – a governare la cosa pubblica è giusto averla".

Lei avrebbe problemi con eventuali candidature dem?

"L’appoggio – per lo meno personale – ad Anselmo non è incondizionato. Personalmente – e tengo a chiarirlo – non sono disposto a lavorare con persone, anche del Pd, che ho osteggiato per anni. Sarebbe inaccettabile. Per cui, la squadra è importante da capire in questa fase. Penso che Anselmo si debba muovere con cautela e come un ’garante di pluralismo’. E penso che abbia tutte le caratteristiche per esserlo".

Come si immagina il ruolo del Movimento all’interno della coalizione?

"Un ruolo fattivo, in termini di iniziative, programmi e iniziative. è evidente che, al di là delle enunciazioni di principio e di alcune battaglie ’di piazza’ che si possono fare dall’opposizione, per contare qualcosa bisogna assumere il governo della città. E noi avremo anche voglia, finalmente, di poterlo fare concretamente".

Perché originariamente lei ha sostenuto la necessità di una candidatura autonoma?

"Il Movimento 5 Stelle, come dicevo in premessa, ha affrontato diverse fasi. Quando il presidente Conte ha proposto la modifica statutaria che in qualche modo caldeggia le alleanze, personalmente ho votato contro. Alcuni, anche a Ferrara, sostengono che le alleanze siano state parte del nostro declino politico. Comunque, poi, si è fatta strada questa decisione di appoggiare Anselmo e va bene così".

Che garanzie chiede?

"Di non piegarsi al Pd e ad alcuni interessi che la sinistra, così come il centrodestra, hanno sempre tutelato. E mi riferisco in particolare alla gestione e alla raccolta dei rifiuti. In una parola: Hera". La multiutility è sempre stata un suo ’bersaglio’.

"È una visione diversa. A mio modo di vedere il Comune potrebbe vendere le azioni svincolate dell’azienda e, dai ricavi, realizzare un’efficace gestione in house di tutto il servizio rifiuti. In effetti, questi per noi sono sempre stati temi caldi e sui quali non abbiamo intenzione di mollare a maggior ragione in una fase come questa".

Quanto hanno inciso le logiche dei partiti a livello nazionale sulla scelta di appoggiare la candidatura dell’avvocato Anselmo assieme al Pd?

"Come ho detto, il passaggio del nuovo statuto voluto da Conte è stato molto significativo in ottica di alleanze. Non solo. Ci sono state, per la ’partita’ delle comunali ferraresi, anche diverse interlocuzioni a livello regionale che hanno poi orientato il Movimento verso il sostengo all’avvocato Anselmo".