L’arte del presepe: "La stalla diroccata e la bottega del vasaio. La scintilla a 13 anni"

Nella vetrina del bar Leon D’Oro la creazione di Mauro Sartori, che ha cominciato quando era ragazzo al concorso della sua parrocchia "Ho esposto per la prima volta al bar Centro Storico, che emozione".

L’arte del presepe: "La stalla diroccata  e la bottega del vasaio. La scintilla a 13 anni"

L’arte del presepe: "La stalla diroccata e la bottega del vasaio. La scintilla a 13 anni"

Ad arricchire gli addobbi natalizi della città, torna anche quest’anno il presepio di Mauro Sartori, esposto nella vetrina del bar pasticceria Leon D’Oro, piazza della Cattedrale.

Da ormai 15 anni l’artista ferrarese Mauro Sartori espone le proprie creazioni nelle principali vetrine della città ferrarese. Si tratta di un’attività incominciata per caso che poi nel tempo si è

trasformata in una vera e propria passione che impegna l’artista diversi mesi l’anno. Il presepe esposto, come prevede la tradizione, presenta la natività in una stalla diroccata, in questo caso adiacente ad alcune case e la bottega di un vasaio. È possibile osservare il presepe in qualsiasi momento, rimarrà esposto fino all’Epifania nella vetrina del bar pasticceria Leon D’Oro. Per l’artista Mauro Sartori tutto parte all’età di tredici anni, quando partecipa al concorso della sua parrocchia. Costruisce un rudimentale presepe, impiegando delle statuine in terracotta regalategli dal padre e delle piccole candele per ricreare le tipiche lucine. Successivamente non si dedica più alla creazione di presepi fino a venti anni fa, quando ne costruisce uno per il figlio di pochi anni. Si tratta di un presepe che chiunque può replicare a casa, costituito da una cesta in vimini e da una tavola in compensato che funge sia da base che da coperchio quando riposto. Una volta costruito gli anni successivi si monta abbastanza velocemente, come un puzzle, senza fare sporco. "Per la realizzazione di un presepe casalingo – spiega – sono necessari una cesta, un pannello di compensato, una piccola catenaria di lucine, del cartone di riciclo, lo stucco, i colori e le statuine. Si incomincia tracciando qualche linea a matita sul pannello di compensato per avere un’idea della disposizione degli elementi. Si realizzano delle sagome di cartone successivamente colorate o ricoperte che riproducano i prati, i sentieri e il ruscello, sempre col cartone di riciclo e la colla vinilica, si costruiscono la capanna e le casette, che in un secondo momento si stuccano per renderle bianche e uniformi. Infine, si procede a praticare piccoli fori passanti distribuiti sulla base per far passare le lampadine, si blocca il cavo con del nastro adesivo al retro del pannello". Negli anni successivi l’artista si perfeziona fino ad ottenere l’opportunità di poter esporre al pubblico i suoi presepi nelle principali vetrine della città.

"Ricordo la soddisfazione, provata 15 anni fa, di poter esporre per la prima volta un mio presepe, in quell’occasione è stato il bar Centro Storico ad avermi concesso i suoi spazi. Negli anni successivi ho cercato di proporre presepi di stili diversi, dal napoletano al palestinese, affinando la tecnica e cercando di sperimentare sia nelle forme che nella scelta dei materiali. I presepi sono tutti fabbricati con materiale di riciclo, come cassette di legno, polistirolo e sughero, colla, stucco e pittura. La creazione di uno di essi mi richiede circa tre mesi, considerando che si tratta di una passione che curo solamente oltre il lavoro".