CRISTINA RUFINI
Cronaca

Lavoro, truffa sui contributi. Imprenditori a processo

Per la procura hanno presentato Durc falsificati per incassare più di 500mila euro. Il giudice ha chiesto due condanne, a un anno e 8 mesi e a un anno e mezzo.

Lavoro, truffa sui contributi. Imprenditori a processo

Lavoro, truffa sui contributi. Imprenditori a processo

Sono accusati di truffa e di falsificazione di certificazione, in questo caso Durc (Documento unico di regolarità contributiva) per poter proseguire il rapporto con l’azienda con la quale stavano lavorando. Falsificazione che ha permesso ai due imputati – secondo il castello accusatorio – di guadagnare complessivamente poco meno di 550mila euro. Due gli imprenditori che sono finiti sul banco degli imputati, con le stesse accuse, per avere ricoperto in tempi diversi il ruolo di amministratore unico dell’azienda che si occupa di packaging.

Le indagini. Episodi che si sarebbero consumati tra il maggio del 2014 e dicembre del 2019. Un lungo periodo in cui, secondo la Procura, i due imprenditori a turno, avrebbero consegnato all’azienda per la quale stavano lavorando in appalto, documenti contraffatti, per dimostrare l’avvenuta regolarità contributiva nei confronti di Inps e Inail, per i loro dipendenti. Cinque anni durante i quali quella documentazione sarebbe stata falsificata ad arte per non incappare nella risoluzione del contratto. Ventotto i pagamenti contestati all’imprenditore di 66 anni che ha ricoperto la carica di amministratore da maggio del 2017 a dicembre del 2019, assistito in giudizio dall’avvocato Giampaolo Remondi. Mentre sono sette i pagamenti eseguiti dall’azienda tratta in inganno, che ha sede in provincia di Modena, contestati all’altro amministratore unico di 43 anni, assistito in giudizio dall’avvocato Roberto Buzzola. Ll’azienda che si è costituita parte civile è assistita dall’avvocato Giulio Garuti.

In aula. Ieri siamo giunti alle battute finale del processo con l’inizio della discussione. La procura era rappresentata dal vpo Elisa Bovi, la quale al termine della sua requisitoria ha chiesto la condanna di entrambi gli imputati: a un anno e sei mesi di reclusione per il più giovane dei due imprenditori e a un anno e otto mesi per il più anziano.

Ascoltate requisitoria e arringhe degli avvocati, il giudice Giulia Franceschetti ha deciso di rinviare il processo alla prossima udienza del cinque dicembre per le eventuali repliche e per la lettura delle sentenza.

Le indagini sono state eseguite dalla Procura estense, che ha ricostruito tutti i pagamenti che l’azienda ritenuta parte offesa aveva eseguito a favore dell’impresa gestita dagli imputati, perché convinta della regolarità contributiva.