Le violazioni dell’Agcom finiscono in Parlamento: "Il Comune racconta bugie"

Il ‘caso’ Ferrara finisce in Parlamento. Sono i senatori Giuseppe De Cristofaro (Avs), Marco Croatti (M5S) e Walter Verini (Pd)...

Le violazioni dell’Agcom finiscono in Parlamento: "Il Comune racconta bugie"

Le violazioni dell’Agcom finiscono in Parlamento: "Il Comune racconta bugie"

Il ‘caso’ Ferrara finisce in Parlamento. Sono i senatori Giuseppe De Cristofaro (Avs), Marco Croatti (M5S) e Walter Verini (Pd) ad aver depositato un’interrogazione – rivolta al titolare del dicastero dell’Interno, Matteo Piantedosi – nella quale chiedono conto delle violazioni contestate dall’Agcom all’amministrazione sulla gestione della comunicazione legata alla campagna elettorale. "Ringrazio i parlamentari che hanno preso questa iniziativa – commenta il candidato sindaco di centrosinistra, Fabio Anselmo – a tutela del pluralismo e della democrazia. Alan Fabbri e i suoi paggetti sono abituati a raccontare bugie (l’ultima, clamorosa, nel programma di Fabbri, addirittura quella di avere adottato il Pug, cosa notoriamente falsa) e a fare propaganda abusando del loro ruolo istituzionale, senza rispetto neppure verso chi li ha eletti. Le urne sono vicine, mandiamoli a casa".

Parallelamente, Anselmo formula un attacco sui tagli alla sanità. "Il taglio dei posti letto al Sant’Anna e in altri ospedali della provincia è un dato che, assieme ai tempi lunghi per esami e visite specialistiche, allarma parecchio – così il candidato – Da anni la sanità pubblica subisce tagli i cui effetti negativi colpiscono soprattutto le fasce più fragili della popolazione col risultato che molte rinunciano a curarsi. Patologie che potrebbero venire affrontate con interventi immediati si cronicizzano e si aggravano. E questo è intollerabile. Purtroppo anche chi, come la Regione, vorrebbe incrementare il personale o acquisire strumenti all’avanguardia e utilizzare terapie innovative, si trova a non poterlo fare per via dei tetti all’assunzione di personale stabiliti a livello governativo o perché le maggiori risorse del 2024 sono state vincolate dal Governo a coprire i costi dei rinnovi contrattuali". "Il risultato – analizza – è che, chi può permettersi le cure o non può farne a meno, spende di più nella sanità privata: lo ha certificato recentemente la Corte dei conti per la quale nel solo 2022 la spesa a carico delle famiglie è stata il 21,4% di quella totale: un quinto della spesa sanitaria, che già paghiamo con le tasse, finisce per pesare sulle nostre tasche". Dopo un excursus sui numeri contenuti nella nota di aggiornamento al Def, arriva alla critica a Fabbri. "Il sindaco Fabbri non ha mai partecipato alle riunioni della conferenza dove si decidono le scelte socio-sanitarie per il territorio – chiude – né ha alzato la voce per contrastare i continui tagli governativi alla sanità. Capisco che al governo ci siano i suoi amici, ma un sindaco deve difendere i diritti alla salute della propria cittadinanza, non fare meschini calcoli politici". "La sanità pubblica – chiude Anselmo – ha bisogno di maggiori investimenti, non di quel modesto 6,2% del Pil previsto per il 2024 che ci vede fanalino di coda rispetto agli altri principali paesi europei per i quali la sanità - e non fantasiosi e dispendiosi ponti sullo Stretto o maggiori spese in armamenti – è un elemento fondamentale per definire il grado di benessere di un Paese".