Lotta all’atassia, un passo avanti. Uno studio firmato Unife e Acaref

La giovane ricercatrice Mariangela Pappadà conclude con successo il primo dottorato finanziato da Acaref a Ferrara, presentando una tesi sulle strategie terapeutiche per l'atassia spinocerebellare. Il lavoro coinvolge anche il reparto di Neurologia dell'ospedale Sant'Anna di Cona, promettendo possibili avanzamenti nella cura della patologia.

Lotta all’atassia, un passo avanti. Uno studio firmato Unife e Acaref

Lotta all’atassia, un passo avanti. Uno studio firmato Unife e Acaref

Grande emozione in casa Acaref per la conclusione del primo dottorato di ricerca che l’ente ferrarese ha finanziato. Lo studio, condotto da Mariangela Pappadà nei laboratori di Unife, è stato portato a termine con una tesi dal titolo ‘Sviluppo di strategie terapeutiche per la cura dell’atassia spinocerebellare di tipo 1 (Sca1) e di tipo 2 (Sca2)’. Un traguardo molto importante che la giovane ricercatrice ha voluto fermamente condividere con la Fondazione e con Peggy Marconi (responsabile dei laboratori di ricerca di Acaref). Un tema di strettissima attualità quello affrontato nella tesi della neodottoressa Pappadà, che ha destato molta attenzione e interesse nella commissione, gettando le basi per possibili approcci terapeutici. Un percorso innovativo che non si è fermato ai laboratori ma ha visto coinvolto anche il reparto di Neurologia dell’ospedale Sant’Anna di Cona, dove sono state effettuate biopsie cutanee su 40 pazienti affetti dalla patologia, necessarie per ottenere materiale utile da analizzare e valutare al fine della ricerca. "Un tassello in più che oggi si inserisce nel nostro progetto di ricerca – spiega il presidente di Fondazione Acaref Silvio Sivieri – che si aggiunge a tutto il lavoro condotto dal 2016 da questo brillante team di ricerca e che ha l’obiettivo continuo di finanziare la ricerca per riuscire a trovare una possibile cura per le persone colpite da atassia e donare loro una vita dignitosa".