MARIO BOVENZI
Cronaca

"Lupi e cinghiali, evitiamo gli errori fatti con le nutrie"

L’appello del direttore di Confagricoltura Cavalcoli: "Sempre più avvistamenti. Misure concrete contro la proliferazione, la situazione può sfuggire di mano". .

"Lupi e cinghiali, evitiamo gli errori fatti con le nutrie"

"Lupi e cinghiali, evitiamo gli errori fatti con le nutrie"

Dieci giorni fa, due lupi vengono avvistati tra Ostellato e il Mezzano vicino al museo. Non trascorre tanto tempo. Tre giorni fa. Sull’argine Agosta, tra Comacchio e Valle Lepri, viene ripreso un altro lupo. L’animale finisce nell’obiettivo di un fotografo. Da quel primo branco, avvistato nel Mezzano, si calcola – stime dei ricercatori dell’università – che nella nostra provincia si muovano almeno 12 esemplari. "Occorre prevenire la diffusione di lupi e cinghiali sul territorio ferrarese, non possiamo permettere che accada quanto avvenuto con la nutria". Così interviene il direttore di Confagricoltura Paolo Cavalcoli. "Si susseguono con sempre maggiore frequenza gli avvistamenti di lupi, in particolare nelle valli di Argenta e del Mezzano mentre già dallo scorso anno alcune aziende hanno segnalato danni alle coltivazioni causate da cinghiali".

Quali sono i rischi?

"La situazione deve essere monitorata per evitare gli errori commessi in passato, in particolare con la nutria, quando nel 2014 la modifica di una norma provocò la sospensione dei piani di controllo provinciali per un lungo periodo, consentendo alla specie di moltiplicarsi. La situazione sfuggì di mano, provocando quella che oggi può essere definita una calamità".

Non solo lupi e cinghiali

"No, il numero delle oche selvatiche si moltiplica di anno in anno. La loro presenza, fino a qualche tempo fa limitata ai territori di Argenta e Portomaggiore, si sta espandendo anche in altre zone della provincia. Sarebbe sufficiente un provvedimento di prelievo in deroga durante il periodo di caccia per ridurne il numero, rendendo la presenza di questa specie compatibile con l’attività agricola"

Capitolo colombacci

"Va inserito nel piano di contenimento della specie piccione. Attualmente il numero di colombacci sul territorio è forse superiore a quello dei piccioni. Oggi il piano di contenimento del piccione è inefficace, perché la presenza di colombacci all’interno degli stormi di piccioni rende difficoltoso l’abbattimento di questi ultimi. In molte parti d’Italia si assiste all’abbandono di terreni fertili a causa dei problemi derivanti dalla fauna selvatica, terreni che finiscono per essere esposti all’erosione ed al dissesto idrogeologico. Ma il problema non riguarda solo il settore primario. Sono numerosissimi in Italia gli incidenti stradali con morti e feriti causati dalla fauna selvatica. Lupi, cinghiali, nutrie si avvicinano sempre più a case, scuole, giardini. Occorre intervenire prima che anche i nostri paesi vengano invasi dagli animali selvatici come succede per esempio a Roma. C’è chi nella nostra provincia ha rinunciato alla consueta passeggiata in campagna per il timore di lupi e cinghiali. Non si può vivere nella paura".