Malori dopo la colonscopia. Perizia ‘scagiona’ il medico

Lagosanto, due pazienti salvati dall’infarto. Sospetti su anamnesi e anestesia. Dottoressa indagata, ma l’intolleranza al farmaco non era preventivabile.

Malori dopo la colonscopia. Perizia ‘scagiona’ il medico

Malori dopo la colonscopia. Perizia ‘scagiona’ il medico

Quello che doveva essere un normale esame di routine ha rischiato di trasformarsi in una tragedia per ben due volte nell’arco di una sola giornata. È solo grazie al pronto intervento dei sanitari dell’ospedale del Delta che i due pazienti sottoposti a colonscopia – uno di 42 e l’altro di 51 anni – si sono salvati dal grave malore che li aveva colti poco dopo l’esame specialistico. La vicenda risale al maggio dell’anno scorso. Sull’accaduto, a seguito di un esposto presentato dai diretti interessati, la procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta per il reato di lesioni da colpa medica. Quei due episodi erano infatti considerati troppi e troppo ravvicinati per essere liquidati come una coincidenza. L’attenzione degli inquirenti si è subito concentrata sull’anestesia, che è stata ritenuta essere all’origine dell’infarto subendocardico che aveva colpito entrambi i pazienti. Tutti e due sono poi risultati essere intolleranti al farmaco utilizzato.

Eventuali responsabilità in quanto accaduto sono quindi state cercate nel medico che aveva eseguito l’anamnesi dei pazienti prima del test. Il sospetto era che, prima della colonscopia, non fossero state raccolte correttamente le informazioni circa le allergie e le intolleranze dei due uomini. La dottoressa è stata quindi iscritta nel registro degli indagati (un atto dovuto, in casi come questi, anche per garantire i diritti difensivi). Subito dopo, la procura ha disposto una consulenza medico legale, finalizzata a chiarire le cause del malore e a stabilire eventuali mancanze nelle procedure preliminari. Il compito è stato affidato a un cardiologo e a un medico legale di Padova i quali, nei giorni scorsi, hanno depositato le loro conclusioni. L’esito della consulenza sembra scagionare la professionista indagata. Stando a quanto emerso, infatti, l’intolleranza all’anestetico non sarebbe stata preventivabile nemmeno con una corretta anamnesi, in quanto in passato non ne erano mai emerse tracce. Alla luce di quanto rilevato dai due consulenti, sarebbe dunque da escludersi una correlazione tra l’accaduto e l’anamnesi. Ora la palla torna alla procura, che dovrà decidere come procedere con l’inchiesta. Visti i risultati della consulenza medico legale non è escluso che il fascicolo possa instradarsi sulla via dell’archiviazione.

Federico Malavasi