"Minacciati in centro con una katana. Non siamo sicuri nel nostro paese"

Portomaggiore, la disavventura di un cittadino raccontata sui social: "Erano due uomini, poi fuggiti"

"Minacciati in centro con una katana. Non siamo sicuri nel nostro paese"

"Minacciati in centro con una katana. Non siamo sicuri nel nostro paese"

Minacce in pieno centro con una katana, una spada semicurva utilizzata in Giappone. Nuova pagina dolorosa a Portomaggiore della vita notturna nella cittadina, diventata un’avventura pericolosa nell’ultimo periodo a causa delle intemperanze di alcuni giovani di origine straniera. L’ultimo episodio si è verificato domenica sera.

Il racconto in prima persona è di un cittadino portuense su Facebook: "Dopo una giornata positiva di un compleanno di amici di mio figlio – racconta – sono andato a bere una birra assieme a un amico presente al compleanno. Senza nessun preavviso o provocazione di alcun genere sono arrivati due individui sotto i portici (in piazza Umberto I, ndr) del bar dove consumavamo: uno completamente camuffato con sciarpa nel viso, l’altro normale, a viso scoperto".

Ed è cominciato l’incubo: "Siamo stati minacciati diverse volte, nel giro di pochissimi minuti (che sono sembrati un’eternità) il personaggio camuffato ci ha fatto vedere diverse volte una spada o machete che dir si voglia, lunga almeno 50 o 70 centimetri.

Dopo le minacce sconcertanti, ho chiamato i carabinieri (arrivati quasi subito), che però non hanno individuato in un primo momento gli aggressori".

Così, dopo 20 minuti o mezz’ora al massimo, lo spadaccino e il suo compare sono ricomparsi nel centro di Portomaggiore.

"Dopo poco gli stessi personaggi sono ritornati indisturbati. Abbiamo richiamato i carabinieri".

Nella fase di attesa il gruppo di cittadini portuensi sotto i portici se la sono vista brutta e hanno temuto il peggio: "Abbiamo avuto alcuni interminabili minuti di estrema paura. Tant’è che siamo dovuti scappare di corsa per evitare ulteriori rischi e che andasse a finire male".

E conclude con un invito alle istituzioni a provvedere: "Voglio che siano partecipi di questa situazione il sindaco Dario Bernardi e nuovamente la caserma dell’arma dei carabinieri di Portomaggiore, nonostante siano stati tempestivi e mi abbiano anche telefonato. La situazione a Portomaggiore sta degenerando: non mi sento in nessun modo al sicuro nel trascorrere una serata nel mio paese".

Franco Vanini