Nel ricordo dell’eroe Armando Sepe. Il militare vittima di un’esplosione

Copparo, domani la commemorazione del brigadiere che morì mentre cercava di arrestare un assassino

Nel ricordo dell’eroe Armando Sepe. Il militare vittima di un’esplosione

Nel ricordo dell’eroe Armando Sepe. Il militare vittima di un’esplosione

Domani a Copparo si terrà la commemorazione del vice brigadiere Armando Sepe, che il 17 gennaio 1973 perse la vita nel tentativo di arrestare un uomo che aveva assassinato il figlio e voleva fare lo stesso con la moglie. La cerimonia del 51° anniversario di quel tragico evento prevede alle 10.30 la messa, officiata nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo per ricordare il sacrificio del sottufficiale insignito della Medaglia d’Argento al Valor Civile. Da Carinaro, in provincia di Caserta, Sepe prese servizio a Copparo come vice brigadiere dai primi anni ’70.

Nella tragica giornata di ormai mezzo secolo fa un uomo, dopo l’omicidio del figlio e il tentato omicidio della moglie, si diede alla fuga, ma prima di scappare dalla villetta dove si era consumato il delitto, aprì le valvole del gas, che si diffuse in tutta l’abitazione. Il vicebrigadiere fece allontanare a distanza di sicurezza tutto il personale operativo e le altre persone sul posto e si avvicinò da solo alla casa, nel timore che l’assassino potesse ancora trovarsi all’interno e fosse pronto a reagire con le armi al tentativo di arresto. La detonazione che ne seguì, dovuta al campanello elettrico, fu violentissima: Sepe rimase sepolto dalle macerie e i frammenti scagliati dall’esplosione ferirono altre persone, che riferirono di essersi salvate proprio grazie a quell’azione preventiva.

La motivazione dell’alta onorificenza concessa ad Armando Sepe il 29 maggio 1973 recita: ‘Consapevole di dover affrontare un pericoloso criminale, che si era rifugiato nella propria abitazione, dopo aver ucciso un proprio congiunto ed averne feriti altri due, con esemplare coraggio e generoso altruismo, faceva arrestare a prudente distanza il dipendente che lo accompagnava proseguendo da solo.

Nell’azionare il campanello elettrico della porta, provocava l’esplosione del gas, di cui il folle aveva saturato l’immobile, venendo travolto dalle macerie. Esempio altissimo di attaccamento al dovere e di assoluto sprezzo del pericolo. Il 17 gennaio 1973 in Copparo (Ferrara)’. Copparo non dimentica quel sacrificio e, come ogni anno, si rinnova la cerimonia in ricordo del militare.

Valerio Franzoni