FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Operazione ‘Red pass’. Inchiesta sui falsi vaccini, il pm chiede il processo per le due dottoresse

Depositata la richiesta di rinvio a giudizio per i medici di base arrestati. Le accuse: corruzione, falso e peculato. Compagno: "Ho la coscienza pulita".

Operazione ‘Red pass’. Inchiesta sui falsi vaccini, il pm chiede il processo per le due dottoresse

Operazione ‘Red pass’. Inchiesta sui falsi vaccini, il pm chiede il processo per le due dottoresse

Si avvicina il momento di comparire davanti al giudice per Chiara Compagno e Marcella Gennari, le due dottoresse indagate nell’ambito dell’operazione ‘Red Pass’, l’inchiesta della guardia di finanza che ha sollevato il velo su un presunto giro di false vaccinazioni anti-Covid, in certi casi dietro pagamento. Nei giorni scorsi, la procura ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per i due medici di base e per la figlia e assistente di Gennari, Francesca Ferretti, anch’essa arrestata al culmine dell’attività delle fiamme gialle. Le tre donne sono accusate a vario titolo di corruzione, peculato, truffa e falso. Dopo l’istanza avanzata dal pubblico ministero Ciro Alberto Savino, titolare del fascicolo, il prossimo passo sarà la fissazione dell’udienza preliminare nella quale le tre imputate potranno scegliere se definire la propria posizione con un rito alternativo o se invece discutere, ‘giocandosi’ il rinvio a giudizio o il proscioglimento. Per il momento il clima rimane quello dell’attesa di comparire davanti al giudice. "Ho la coscienza pulita" sono le uniche parole di Chiara Compagno (difesa dagli avvocati Marco Linguerri e Carlo Taormina) una volta appreso dell’istanza della procura.

Parallelo allo stralcio di inchiesta riguardante le due dottoresse e l’assistente, rimane poi aperto quello che riguarda i circa cento pazienti indagati per aver usufruito del falso vaccino (chi pagando e chi no) e che hanno scelto di non patteggiare la pena. Già definita con un patteggiamento, infine, la posizione di innumerevoli altri assistiti che hanno invece scelto di chiudere la vicenda accordandosi sulla pena. Tornando al filone principale, le contestazioni della procura sono praticamente identiche a quelle emerse al momento dell’esecuzione delle misure cautelari a carico delle principali indagate (inizialmente furono messe ai domiciliari per poi tornare in libertà dopo qualche mese). La prima accusa che viene mossa è quella di peculato. Secondo la procura, le dottoresse (in qualità di medici di base accreditati con l’Ausl) e l’assistente avrebbero commesso il reato in questione nel momento in cui si sono impossessate del vaccino fornito dall’azienda sanitaria buttandolo via invece di iniettarlo ai pazienti. Il pm ha quantificato con esattezza il numero delle dosi eliminate nel periodo finito sotto la lente degli inquirenti (tra gennaio e marzo 2022). Per quanto riguarda Gennari e Ferretti si parla di venti prime dosi e 240 tra seconde e terze dosi. Per Compagno le accuse ipotizzano, sempre nello stesso arco temporale, la distruzione di cinque prime dosi e 28 tra seconde e terze dosi. Per quanto riguarda la corruzione, secondo la ricostruzione della procura le dottoresse avrebbero intascato denaro dai pazienti (20 o 50 euro a seconda dei casi) per fingere l’inoculazione del vaccino e far loro ottenere un Green pass a fronte dell’attestazione di una dose mai somministrata. In alcuni casi non iniettavano per nulla il vaccino, in altri invece utilizzavano una soluzione fisiologica. A Compagno viene contestato un solo episodio di corruzione, mentre per Gennari e Ferretti le accuse parlano di un centinaio di casi. L’accusa di truffa ai danni dello Stato è invece legata ai rimborsi previsti dall’Ausl per i medici di base che eseguivano le vaccinazioni anti Covid, rimborsi che sarebbero quindi stati percepiti in maniera indebita avendo loro attestato in maniera falsa di aver vaccinato i propri pazienti. L’ultima contestazione è quella di falso, riconducibile al fatto che le indagate avrebbero dichiarato inoculazioni di siero mai avvenute, falsi tamponi o esenzioni fasulle, tutte attestazioni alla base dell’emissione del Green pass.