Ostrica Lucrezia, la sfida: "Creare qui una filiera"

Nell’ambito della terza premiazione del contest Egnews.it arriva lo spunto. Ballarini (Coldiretti): "Opportunità per chi vuole fare acquacoltura" .

Ostrica Lucrezia, la sfida: "Creare qui una filiera"

Ostrica Lucrezia, la sfida: "Creare qui una filiera"

COMACCHIO

Terza premiazione del contest promosso da Egnews.it di Francesco Tutti "Una ricetta per i gioielli di Lucrezia", le ostriche prodotte nei laghi del Lido Estensi e Spina, eccellenza in Italia nate dal legame tra Gianmarco Zandrino di I Wai Food ed Enrico Bertaglia di Finittica. Dei 18 ristoranti della provincia in gara, votati dai commensali, dopo il ristorante renazzese Cavalieri Ducati e La Romantica di Ferrara, a Lido degli Estensi è stato consegnato il terzo riconoscimento alla Pescheria da Filippo di Goro. "Ho scelto di puntare sulla semplicità con le ostriche accompagnate da gin e pepe di Sichuan – dice il titolare – una ricetta nata per gioco che però ha premiato". Quarto riconoscimento per il ristorante Pesce Vino di Estensi. "Abbiamo puntato all’abbinamento tra l’ostrica e il marsala vergine – spiegano i titolari Vittorio e Irene Ruffoni – fa risaltare la sapidità e i gusti". Ostrica che a quanto dicono gli stessi ristoratori, viene sempre più richiesta ed ‘apprezzata dai clienti diventando un orgoglio portarla in tavola, riuscendo a valorizzare un nostro prodotto’. Ostrica made in estensi, opera della gorese Finnittica insieme a Zandrino che, dopo 3 anni di lavoro, investimenti, ricerche e il luogo perfetto dove allevarle, si è riusciti ad ottenere questa bella ostrica classificata "Especial" cioè il meglio della produzione ma mettendo a punto anche un modo di lavorazione rivoluzionario che dimezza i tempi di allevamento ma anche i costi.

"Questa per il territorio è un’opportunità incredibile e a portata di mano – ha detto Alessandro Ballarini di Coldiretti, responsabile settore pesca – può essere un’alternativa produttiva alla perdita delle vongole. E di certo per il granchio blu, rompere le ‘ceste’ dove sono le ostriche, non è possibile. Questa deve diventare un’opportunità per chi vuole continuare a fare acquacoltura. Certo, ci sono investimenti da fare ma il team che ha creato Lucrezia, ideando anche un nuovo modo di allevarle, fa diventare l’investimento più accessibile per costi e tempi di realizzo. Oltretutto, eventi come il concorso delle ricette aiutano a rendere questo prodotto più popolare, dimostrando che su può consumare in più modi e accessibile a tutti, nelle sue diverse qualità e prezzi". E guarda avanti. "Ci sono ampi spazi di sviluppo perché questo è un territorio dove si può sviluppare un’area importante di produzione. Serve però facilitarla a livello di burocrazia di concessioni e stiamo percorrendo questa strada con le cooperative – aggiunge - Sarà importante anche fare un ragionamento sulla fiscalità togliendo l’ostrica dai beni di lusso per metterla nell’acquacultura".

Laura Guerra