MARIO BOVENZI
Cronaca

Pasta, pomodoro e un po’ di cuore: "Donano in tanti, una bella lezione"

Boom agli stand della colletta alimentare. Con le pettorine un esercito di studenti, pensionati e volontari

Pasta, pomodoro e un po’ di cuore: "Donano in tanti, una bella lezione"

Per capire perché sono lì, con la pettorina arancione, tra scatole di pomodoro e pacchi di pasta, basta guardare il sorriso di Anna Corà, 14 anni, studentessa del Roiti. Oppure ascoltare l’invito appena sussurato che Sofia Pavan, anche lei 14 anni, iscritta al Carducci, rivolge alla signora che spinge il carrello della spesa. Sguardi e sorrisi, il volto della solidarietà. Dalle mille facce, quelle di studenti, boy scout, insegnanti, pensionati, ingegneri e impiegati. Per un giorno allo stand.

Scene di un’altra gioventù, quella migliore, davanti all’impermercato Tosano. Con gli studenti che hanno fatto un passo avanti e si sono alzati – alcuni di loro – alle 5.40 per dare una mano. Protagonista il cuore ieri, quello della Colletta Alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare onlus. Si è mobilitato un esercito. E’ entusiasta Riccardo Benetti, del Centro Solidarietà Carità: "E’ bello per noi raccogliere, è bello anche per la gente donare". Antonio Mazza, con il simbolo del Lions Ferrara Host, accenna con la testa un sì convinto. "E’ una delle nostre caratteristiche dare una mano, per questo sono qui". Da otto anni.

L’altro giorno, alla presentazione della manifestazione, l’assessore del Comune Cristina Coletti aveva lanciato un appello, a farsi avanti. A quell’appello hanno risposto presente – la prima campanella suona alle 8 del mattino, l’ultima alle 8 di sera – tanti studenti che dai banchi sono passati allo stand, dai libri alle pagine della solidarietà. E così eccole, Sofia Pavan e Caterina Lovo, Elena Valier e Marta Marigio (Carducci). Ad allungare la sportina ai clienti del centro commerciale, la bontà negli occhi. Insieme ad Anna Corà con la sorella Marta, a Celeste Zappaterra. Alcune di loro a lottare con la timidezza, perché a volte per aiutare gli altri ci vuole coraggio, il coraggio di chi ci crede. "Abbiamo cominciato quando eravamo bambine, ci hanno educato così i nostri genitori", dicono, volontarie di Comunione e liberazione. In una mano la sportina, nell’altra un cestino di vimini con le caramelle da regalare ai bambini. Perché da qualche parte bisogna pur cominciare. "Invitiamo anche i nostri amici, cerchiamo di convincerli a trascorrere questa giornata qui. Con noi, con chi ha bisogno". Poco lontano c’è l’Ipercoop, dove sono schierati – pantaloncini e camicia azzurra – i boy scout. Valentina Orsi mostra con orgoglio gli scatoloni di cartone che hanno già riempito con la generosità della gente. Ha 31 anni, partecipa alla colletta alimentare da quando ne ha 15. Elenca: "In questo momento si stanno rimboccando le maniche gli scout della parrocchia di San Luca, Santo Spirito, Santa Francesca Romana, San Giuseppe Lavoratore". Sono tanti, mostrano soddisfatti quello che "hanno raccolto" già nell’arco della mattinata Francesca Lorenzetti e Caterina Mantovani, 19 anni, studentessa universitaria, che trascorre il tempo libero a fare qualcosa di buono. "I colleghi? Cerchiamo di convincerli ad essere dei nostri", dice.

Un altro drappello di questo esercito, sportine gialle tra le dita come bandiere dell’altruismo, è schierato davanti alla coop in via Mazzini. Due le postazioni degli studenti del liceo artistico Dosso Dossi. Nelle porte di vetro che si aprono e chiudono scivolando chiedono un piccolo grande contributo Sergio Bergamini, Emily Stabellini, Arianna Bonetti, Anna Luca Bregolato. Ci sono anche i prof – oggi si fa un’altra lezione – Chiara Milanesi e Giovanni Guerzoni. "L’iniziativa è stata organizzata da una collega – spiega Milanesi –, Elena Lunghi. E noi siamo qui per metterci in gioco, spieghiamo cosa donare, la gente si ferma. Ci ascolta". E’ proprio una bella lezione.