Pianta pericolosa in cima al campanile: "Con le radici può sgretolare le rocce"

POMPOSA Il team dei Vigili del Fuoco, su disposizione del comandante provinciale Antonio Del Gallo, composto dagli esperti Francesco Faccini e...

Pianta pericolosa in cima al campanile: "Con le radici può sgretolare le rocce"

Pianta pericolosa in cima al campanile: "Con le radici può sgretolare le rocce"

Il team dei Vigili del Fuoco, su disposizione del comandante provinciale Antonio Del Gallo, composto dagli esperti Francesco Faccini e Gianluca Senatore, dal capo distaccamento di Codigoro Marco Nardini e dal capo reparto Gianluca Magri, assieme al grande conoscitore di piante Remo Finessi, ieri mattina ha effettuato un sopralluogo nei pressi del campanile di Pomposa.

Questo perché una o più piante sono nate e si stanno sviluppando sulla sua cima, in grado di creare gravi danni alla millenaria struttura.

Un primo esame, molto importante che ha dato alcune certezze, grazie all’alta tecnologia di cui erano dotati i Vigili del Fuoco, per il successivo intervento che dovrebbe portare alla rimozione di tutte le piante e cespugli che vegetano sulla cima del campanile.

Un intervento molto gradito alla Curia e alla Soprintendenza. Con un drone, il team composto da Faccini e Senatore, ha condotto il velivolo attorno alla struttura a diverse altezze, per verificare se ci sono le condizioni per far intervenire, successivamente, un’autoscala da Bologna, con una lunghezza massima di 42 metri, sulla quale salirà un Vigile del Fuoco per rimuovere gli apparati vegetali.

Drone che ha effettuato una mappatura in 3D con una tolleranza di qualche millimetro che consentirà di avere misure precise del campanile, ma che ha anche stabilito che le piante sono a 38 metri di altezza, quindi accessibili con l’auto scala, proprio dalla parte sommitale della cella campanaria, sulla quale si erge la cuspide.

Un duplice risultato che, seppur alla ragguardevole altezza di 40 metri, consentirà un intervento in sicurezza. Il pericolo che poteva causare la pianta è stato declinato dall’esperto Finessi. "Si tratta di una serie di piante di Bagolaro, detto anche spaccasassi, poiché con le sue radici è in grado di farsi strada tra le pietre e addirittura di penetrare nelle rocce sgretolandole".

"E’ stato portato sul campanile – aggiunge – quasi certamente da un uccellino, poiché i Bagolari, e ce ne sono un paio molto grandi vicino al campanile, producono dei piccoli frutti, sono delle drupe verdastre, più piccole di un’oliva, che a maturazione assumono un colore viola-nerastro. Frutti molto graditi agli uccelli, che digerendoli spargono i semi, contribuendo a diffondere la pianta, portandoli anche sul campanile.

E’ una pianta, come tutte – conclude Finessi –, che col sole cresce in fretta e quindi rimuoverla prima della primavera è una decisione molto saggia".

Il parroco don Stefano Gigli ha espresso parole di gratitudine per l’operazione di stamane e quella futura che effettueranno i vigili del Fuoco, a tutela di un bene monumentale e religioso di grandissima importanza.

cla. casta.