Poltronieri, le opposizioni compatte "È inadeguato, si deve dimettere"

Dopo l’affondo del senatore di Fd’I Balboni contro il presidente del Consiglio comunale, arriva la richiesta delle minoranze: "È venuto meno al suo ruolo di terzietà, Fabbri convochi i capigruppo".

Un’impresa straordinaria. Il presidente del Consiglio Comunale, Lorenzo Poltronieri è riuscito a centrare un risultato tanto insolito quanto esemplificativo dal punto di vista politico. Tutti (a parte la Lega) chiedono le sue dimissioni. E la ‘colpa’ è una sola: "L’inadeguatezza". Dopo l’esito del voto all’ordine del giorno con cui, di fatto, le opposizioni hanno ottenuto la sua sfiducia politica (il documento ha ottenuto anche il sostegno del gruppo Ferrara Nostra) e la richiesta di dimissioni da parte del senatore di Fd’I, Alberto Balboni, ora è il tavolo delle opposizioni a tornare alla carica. "Chiediamo ufficialmente – si legge in apertura del documento condiviso da Azione, Italia Viva Ferrara Bene Comune, Partito Democratico, Azione Civica, Gruppo Misto, Sinistra Italiana, Psi e +Europa - le dimissioni del presidente Lorenzo Poltronieri". C’è qualcosa in più, molto probabilmente, rispetto all’inadeguatezza. Qualcosa che attiene da una parte al ruolo del presidente del Consiglio Comunale (che dovrebbe vigilare, assieme al Consiglio, sull’operato della Giunta) e dei consiglieri comunali stessi. "Poltronieri – così gli esponenti delle forze di minoranza – è venuto meno al suo ruolo di terzietà assoggettando completamente il funzionamento e l’attività del Consiglio alle esigenze di sindaco e Giunta". Da inizio mandato, il presidente "condiziona le funzioni primarie dell’Aula". Non è un passaggio banale, quest’ultimo. Anzi, in un certo senso riprende l’accusa di "analfabetismo istituzionale", che gli aveva mosso il senatore Balboni. La sostanza è che, secondo le opposizioni, Poltronieri "non è degno di esercitare il ruolo che gli è stato affidato nel 2019". Tanto più che "il clima di passività – scandiscono – immobilizza i lavori e la possibilità di rispondere tempestivamente alle esigenze della cittadinanza". I rappresentanti delle minoranze ricostruiscono alcuni episodi che dimostrano come il lavoro di Poltronieri sia piuttosto lacunoso. Esemplificativo, in questo senso, il caso citato anche durante la discussione dell’Ordine del giorno in Consiglio Comunale, dal capogruppo dem Francesco Colaiacovo. Le famose procedure legate all’accesso agli atti e la mancata trasmissione, da parte di Poltronieri, della risposta fornita dal Ministero ad alcuni interrogativi posti proprio dall’esponente del Pd. Per questo, si legge nella nota del tavolo delle opposizioni, "è doveroso far conoscere ai cittadini le difficoltà in cui operano i loro rappresentanti in Consiglio, spesso privati della possibilità di essere garantiti del giusto corso della politica, costretti ad essere all’oscuro delle decisioni". La discussione sull’ordine del giorno contro Poltronieri, presieduta da Poltronieri, è la ciliegina sulla torta. "Al momento della sfiducia – stigmatizzano le opposizioni – il presidente è rimasto imperterrito nel gestire l’Aula: un attaccamento viscerale alla poltrona che testimonia come per lui venga prima la propria carriera politica". Di qui il richiamo-appello al sindaco Alan Fabbri: "Convochi i capigruppo e individui un altro presidente". Il tempo di Poltronieri è finito?

Federico Di Bisceglie