Popolazione scolastica in picchiata Nel 2031 oltre seimila alunni in meno

L’elaborazione curata dal Cds: "Nel ferrarese, in dieci anni, gli abitanti caleranno di almeno 14mila unità"

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di Federico Di Bisceglie

Per chi suona la campana. In provincia di Ferrara, per sempre meno alunni. Il calo demografico è incessante e ci consegna un quadro nel quale, in proiezione, nel 2031, verranno a mancare qualcosa come un milione e quattrocentomila studenti in tutto il Paese. Nel Ferrarese, oltre 6.400 (dati Cds). A lanciare l’allarme è stato, nell’imminenza della riapertura delle scuole, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi che ha ricordato un altro dato piuttosto significativo: "In due anni – così il titolare del dicastero – abbiamo perso oltre trecentomila studenti". Sempre a livello nazionale. è chiaro che, con i problemi strutturali che sconta il nostro territorio, la portata del fenomeno demografico nel ferrarese è ancora più impattante. A confermare questo andamento è uno studio elaborato dal Cds, presieduto da Cinzia Bracci, incardinato sugli ultimi dati Istat. I 6.400 ’studenti’ in meno che avremo corrispondono al decremento demografico nella fascia d’età che intercorre tra gli zero e i diciannove anni. A pagare il prezzo più caro in termini numerici assoluti sarà, da qui al 2031, la fascia d’età compresa tra i dieci e i quattordici anni. In questo range, il saldo negativo corrisponderà a 3.060 unità. Non va molto meglio nella fascia d’età che comprende i giovanissimi da cinque a nove anni (gli alunni dell’elementari). Qui si parla di un calo superiore alle 2.470 unità. I meno colpiti (si fa per dire) sono i ragazzi tra i quindici e i diciannove anni (-324), mentre con tra i bimbi da zero a quattro anni il saldo negativo ammonterà a 554 unità. Insomma, stando all’inquadramento fatto dal Centro ricerche documentazione e studi, non c’è da stare particolarmente allegri. Anzi, le preoccupazioni avanzate dal ministro dell’Istruzione Bianchi hanno un fondamento più che valido. Anche perché, chiaramente, il calo non colpirà esclusivamente la popolazione scolastica. Le stime del Cds parlano di un calo demografico complessivo per la nostra Provincia, da qui al 2031, che si attesta attorno alle quindici mila unità (14.788, per la precisione). Del calo dei giovani (tra 0 e 19 anni) abbiamo già parlato, ma ancor più imponente è la contrazione che si verificherà tra gli ’adulti’. Ossia coloro che ancora, lavorativamente, sono nel pieno dell’attività. Il calo per gli adulti (compresi tra i trentacinque e i cinquantanove anni) sarà di oltre ventiduemila unità. è chiaro che questa contrazione demografica così accentuata in questa ’classe’ d’età porterà come effetto una drastica perdita di forza lavoro e dunque di competitività del nostro territorio. Un altro aspetto non secondario del quale la politica – come ha sottolineato Bracci a più riprese – dovrà tenere conto. "Il progressivo invecchiamento della popolazione – spiega la presidente del Cds – porta, come prima conseguenza, un appesantimento del sistema legato ai servizi anche sanitari".

A questo va aggiunto il problema "dello spopolamento di grandi porzioni del territorio estense". Elemento, anche quest’ultimo, quanto mai attuale specie nella realtà ferrarese. Le uniche due fasce d’età destinate a crescere di qui ai prossimi dieci anni sono quelle dei ragazzi di età compresa tra i venti e i trentaquattro anni e quelli dai sessanta in poi. Per quanto riguarda i primi, il saldo positivo consterà di 4.531 unità, mentre gli ’anziani’ aumenteranno di 9.237 unità. Questi non sono numeri casuali. La demografia è la vera emergenza di questo territorio.