Protesta degli agricoltori. Fabbri: "Ue, decisioni folli"

Il sindaco si associa alla mobilitazione del settore agricolo contro Bruxelles "Critico l’Europa per questi provvedimenti calati dall’alto. Grandi rischi".

Protesta degli agricoltori. Fabbri: "Ue, decisioni folli"

Protesta degli agricoltori. Fabbri: "Ue, decisioni folli"

Più che da sindaco, parla come uno di loro. Da "figlio di questa terra", come si definisce nel lungo post affidato alla pagina istituzionale su Facebook. Il primo cittadino Alan Fabbri si accoda, anzi, supporta la protesta che gli imprenditori agricoli stanno portando avanti in tutta Europa contro la Pac (Politica Agricola Comune). Una misura che, a detta di Fabbri, "contribuisce a mettere ulteriormente a dura prova il settore agricolo". Il ruolo dell’Ue. "Se da un lato all’Europa sono riconoscente, ad esempio, per i fondi Pnrr, che ci consentiranno di recuperare molti immobili del territorio e di sviluppare progetti – precisa il sindaco nel post su Facebook – dall’altro è da tempo che critico aspramente le sue politiche agricole e alimentari. Dal sistema semaforico dei cibi, che penalizza sempre il cibo italiano a vantaggio di cibi esteri, fino alla mancanza di tutele per il Made in Italy, eccellenza per il mondo ma non per i vertici europei. Molti prodotti infatti entrano dall’estero e vengono poi spacciati come nazionali". Una questione di metodo. "Non si può calare dall’alto, senza aver ascoltato le sofferenze degli agricoltori – stigmatizza il sindaco – la decisione di dimezzare l’uso dei prodotti chimici che consentono di ottenere una migliore produttività, specie in un periodo caratterizzato da stagioni sempre meno clementi. E poi è un controsenso: inquino meno, vero, ma produco la metà". A Bruxelles "dovrebbero assumersi la responsabilità di portare avanti il tema della reciprocità degli impegni ambientali in tutto il mondo – si legge nel post – e non portare gradualmente, con queste politiche, gli agricoltori italiani ed europei a un crescente abbandono delle campagne". Come sindaco, dice in chiusura Fabbri, "sento il dovere di alzare la voce in difesa degli agricoltori. Se oggi possiamo aprire il frigorifero e disporre di una grande varietà di prodotti lo dobbiamo a loro e per questo dovremmo essere tutti uniti nella richiesta di una revisione della Pac, in modo che riconosca il vero valore del lavoro agricolo e sostenga concretamente il settore".

f. d. b.