"Ricerca, bene i rapporti con le università israeliane"

Il lettore esprime accordo con la lettera di Vincenzo Aiello sul contributo degli israeliani alla scienza. Successivamente, Maurizia A. condivide la sua delusione riguardo all'assegno di inclusione ricevuto, sottolineando le difficoltà economiche affrontate nonostante il basso importo.

Caro Carlino,

assolutamente d’accordo con la lettera di Vincenzo Aiello pubblicata il 27 marzo. Chi ha lavorato nel campo delle ricerche sa bene che gli israeliani sono i primi della classe in quasi tutti i settori delle ricerche scientifiche, compreso quello dell’agricoltura trasformando il deserto in un giardino. Non è un mistero che molti premi Nobel sono di fede ebraica e che hanno dato e danno un grande contributo alla scienza e alla medicina, a cominciare dal Prof. Albert Sabin che, con la scoperta del vaccino antipoliomielite, ha salvato milioni di bambini di tutto il mondo dalla schiavitù della malattia. Sabin regalò il suo brevetto ai bambini del mondo rinunciando agli enormi proventi derivati dal brevetto stesso.

b. b.

* * *

Caro Carlino,

non ho una casa e a gennaio ho fatto domanda per l’assegno di inclusione. Premetto che ho 66 anni, il mio Isee è di 6000 euro circa annui e che mi sono stati erogati 45 e rotti euro al mese. Vorrei sapere come una persona possa vivere e avere una casa con una cifra del genere. Sono molto delusa quando per televisione dicono che con 6000 euro all’anno minimo danno 480 euro. Si vedo che io sono diversa dagli altri. Spero che questo mio malessere sia ascoltato. Grazie

Maurizia A.