Scontro in Consiglio sulle distese

L’opposizione sostiene di aver bloccato il pagamento della Cosap. Il sindaco: "Le cose non stanno così"

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La guerra in Ucraina infuria con ricadute pesanti sull’Europa occidentale e la gelata dei consumi, eppure l’amministrazione Bernardi in consiglio comunale aveva presentato una delibera per ripristinare la tassa di occupazione sul suolo pubblico, dopo le esenzioni degli scorsi anni. Operazione sventata dai consiglieri comunali Elisa Cavedagna e Alex Baricordi, che hanno convinto la giunta a ritirare il provvedimento. "Come Centro Destra Civico – sottolineano i due consiglieri - abbiamo subito sollevato questioni sulla correttezza tecnica dell’atto e la maggioranza di centrosinistra non ha potuto far altro che ritirare la delibera. In questo modo abbiamo evitato, almeno per ora, nuovi costi a carico dei commercianti. Oggi ancora più di prima le attività hanno bisogno di aiuto e per questo siamo fortemente contrari alla reintroduzione della tassa per occupazione suolo pubblico. Ora auspichiamo che si possa aprire un dialogo per poter arrivare alla prossima seduta con una proposta condivisa, proposta che dovrà necessariamente venire incontro alle esigenze reali delle nostre attività. Noi del Centro Destra Civico siamo aperti ad un dialogo proficuo per il nostro territorio e ci batteremo per l’esenzione totale fino a dicembre 2022". Lo stato di emergenza scade il 31 marzo e così anche l’esenzione totale di pagamento del canone suolo pubblico, da norma statale, per le attività di bar e ristorazione.

"La nostra intenzione con la delibera era quella di esentare da subito, per la restante parte dell’anno, le occupazioni suolo pubblico di bar e ristoranti per il 50% con risorse nostre – spiega la linea della giunta il sindaco Dario Bernardi -. Una misura che consideriamo equa, per poi valutare durante l’anno, in base all’andamento delle entrate e anche delle uscite, visto i costi energetici molto alti, se aumentare questa percentuale con altro provvedimento. Quel che si è verificato è che per un errore materiale degli uffici non sono stati protocollati correttamente tre dei quattro emendamenti presentati dal gruppo Centro Destra civico, dunque solo uno è arrivato alla discussione consigliare. Visto l’inconveniente, l’unica scelta corretta dal punto di vista istituzionale così come chiesto dal gruppo stesso era ritirare il punto e rinviare la delibera al prossimo consiglio".

Franco Vanini