La situazione è lievemente migliorata rispetto al 2022, ma Ferrara resta comunque sempre tra le 18 città capoluogo di provincia sulle 98 prese in esame dal Report Mal’Aria di Legambiente, che hanno superato il numero massimo di sforamenti da polveri sottili consentiti in un anno. Solo di un giorno, ma comunque il capoluogo estense con 36 giornate (centralina di corso Isonzo) in cui sono stati registrate concentrazioni di Pm10 oltre i limiti previsti (50 microgrammi), è l’unica città dell’Emilia-Romagna ad avere sforato e tra le diciotto nel Belpaese. In testa alla classifica delle più inquinanti c’è Frosinone (con la centralina di Frosinone Scalo) con 70 giorni di sforamento, il doppio rispetto ai valori ammessi, seguita da Torino (Grassi) con 66, Treviso (strada S. Agnese) 63 e Mantova (via Ariosto), Padova (Arcella) e Venezia (via Beccaria) con 62. Anche le tre città venete, Rovigo (Centro), Verona (B.go Milano), e Vicenza (Ferrovieri), superano i 50 giorni, rispettivamente 55, 55 e 53. Milano (Senato) registra 49 giorni, Asti (Baussano) 47, Cremona (P.zza Cadorna) 46, Lodi (V.le Vignati) 43, Brescia (Villaggio Sereno) e Monza (via Machiavelli) 40. Chiudono la lista Alessandria (D’Annunzio) con 39 e Napoli (Ospedale Pellerini) e poi Ferrara. Il Pm10 - particelle di diametro inferiore a 10 micrometri che permangono
in atmosfera per un lungo periodo di tempo – per le sue caratteristiche,
e per il fatto che sono
molteplici le sue fonti di emissione, è uno dei
parametri principali analizzati nell’ambito del Report, che ha visto la raccolta di dati su 228 centraline di monitoraggio ufficiali dislocate nelle varie zone dei capoluoghi di
provincia, per un totale di 98 città. Proprio a causa di questi limiti, molto spesso anche nelle settimane scorse, è stato necessario ricorrere alla limitazione della circolazione dei veicoli ritenuti maggiormente inquinanti, addirittura fino agli Euro 5.
cri.ru.