Si scaldano con il braciere Famiglia resta intossicata

Lido di Pomposa, i genitori e i due figli di 7 e 9 anni sono finiti all’ospedale. A causa delle esalazioni di fumo il più piccolo si è sentito male ed è svenuto.

Si scaldano con il braciere  Famiglia resta intossicata

Si scaldano con il braciere Famiglia resta intossicata

Avevano acceso un braciere per riscaldarsi, ma sono finiti all’ospedale per una intossicazione da monossido. Il fatto, avvenuto nello scorso week-end a Lido di Pomposa, avrebbe potuto avere conseguenze peggiori per i componenti di una famiglia (padre, madre e i due figli di 7 e 9 anni) residenti fuori provincia, che stavano soggiornavano in un alloggio turistico della costa. Ma ecco cos’è accaduto. Viste le basse temperature presenti nell’abitazione, la famiglia ha pensato di scaldare gli ambienti con un braciere, posto in camera da letto. Le esalazioni di fumo, dopo pochi istanti, hanno iniziato a dare problemi al figlio più piccolo che si è sentito male ed è svenuto. Il fratello più grande, invece, ha iniziato a manifestare un forte mal di testa e nausea. I genitori, anche loro confusi dalle esalazioni, si sono subito impauriti per quanto stava accadendo ai figli e hanno immediatamente chiamato il ‘118’: i sanitari, non appena giunti all’appartamento, hanno disposto il trasferimento dell’intera famiglia all’ospedale del Delta. Dopo il trattamento tempestivo in Pronto soccorso, ai quattro è stata diagnosticata un’intossicazione da monossido di carbonio. Nei giorni successivi all’incidente, per l’intera famiglia è stato predisposto anche un programma di sedute nella camera iperbarica che ha portato a un sensibile miglioramento delle condizioni di salute: i genitori sono stati dimessi, mentre per i bambini è stato disposto il ricovero nella pediatria dell’ospedale vicino al loro luogo di residenza. "Il fatto che i bimbi si siano sentiti male prima di addormentarsi, con tutta probabilità ha salvato la vita a tutta la famiglia – sottolinea il direttore della Rete dell’Emergenza urgenza del Ferrarese, Daniele Cariani –. L’avvelenamento da monossido di carbonio è infatti subdolo perché è un gas inodore, insapore, non irritante ma altamente tossico e pericoloso per l’organismo. I sintomi nella fase iniziale dell’intossicazione sono proprio quelli avuti dai bambini, ovvero nausea, vomito e cefalea, mentre nella fase avanzata dell’avvelenamento è subentrata la difficoltà respiratoria, poi lo stato confusionale e la sonnolenza: "Tutti sintomi che, se non riconosciuti in poco tempo e poi trattati tempestivamente, possono portare alla perdita di coscienza ed essere fatali per la vita delle persone". L’Azienda Usl di Ferrara ricorda che non solo è importante non utilizzare apparecchiature per il riscaldamento non omologate o ‘artigianali’, ma anche effettuare la corretta manutenzione di caldaie e bruciatori delle abitazioni civili. In tal senso, il dipartimento di Sanità pubblica, diretto dalla dottoressa Clelia De Sisti, fornisce importanti raccomandazioni, tra le quali affidarsi a personale abilitato per l’installazione di nuovi apparecchi, sottoporli a controlli e manutenzioni regolari, non fare uso di bracieri per il riscaldamento in ambienti chiusi.

Valerio Franzoni