FEDERICA ACHILLI
Cronaca

Solidarietà in cantiere. La nuova vita di Santa Rita, porte aperte alle famiglie

Arriva un finanziamento di 710mila euro del Pnrr per intervenire sull’ex convento. L’opera vedrà la luce entro la fine dell’anno, Coletti: "Accolte persone con fragilità".

Solidarietà in cantiere. La nuova vita di Santa Rita, porte aperte alle famiglie

Solidarietà in cantiere. La nuova vita di Santa Rita, porte aperte alle famiglie

Una residenza indipendente che potrà ospitare persone o famiglie in situazione di disagio socio-abitativo per potenziare il cosiddetto ‘housing first’, ovvero, il sistema di intervento, nell‘ambito delle politiche sociali, allo scopo di contrastare la grave marginalità e favorire percorsi di benessere pubblico in un contesto provvisto di servizi in un ambiente sicuro.

È stato consegnato ieri mattina il cantiere dei lavori all’ex convento di Santa Rita, per i quali l‘amministrazione comunale, attraverso l‘assessorato alle politiche sociali, si è aggiudicata un finanziamento da 710mila euro del Pnrr e che vedrà la luce, per la parte edilizia, entro la fine di questo anno. "Un cantiere importante al centro della nostra città – sottolinea l’assessore comunale alle politiche sociali Cristina Coletti – e che va a valorizzare un immobile già oggetto di ristrutturazione e rientra nell’ambito della "Missione cinque" che riguarda gli argomenti di ambito sociale e sanitario e non solo". Attraverso questa missione il comune di Ferrara ha candidato un progetto di recupero e riqualificazione dell’immobile dell’ex convento che aveva già una destinazione sociale. "Un argomento quello dell’Housing First – sottolinea l’assessore Coletti – che sta particolarmente a cuore all’amministrazione che dall’insediamento della giunta Fabbri rientra nel sostegno alle gravi marginalità" ospitando persone con fragilità dove l’aspetto abitativo "garantirà loro un punto fermo ed un aiuto concreto con la realizzazione di una decina di stanze, con cucina e spazi comuni tutti completamente arredati". Gli ospiti verranno scelti tramite l’intervento dell’Azienda Servizi alla Persona attraverso colloqui mirati andando ad individuare le persone destinatarie di questi spazi. "Mediante una valutazione multidimensionale da parte di una apposita equipe – spiega la dirigente Alessandra Genesini – costituita dall’Asp, dal comune e dalla stessa Ausl la presa in carico della persona dovrà soddisfare il disagio abitativo con percorsi di inclusione sociale attiva". Nella riqualificazione di questa parte dell’ex convento, gli spazi saranno disegnati in modo che gli utenti possano avere sia aree private sia aree comuni in cui poter avere relazioni con gli altri ospiti della struttura.

"Nello specifico – aggiunge l’architetto Natascia Frasson, responsabile del servizio beni monumentali del patrimonio del comune, entrando nei dettagli dell’opera – l’immobile destinato agli alloggi fa parte di un complesso che risale alla prima metà del Seicento, quando l’ordine degli Agostiniani Scalzi, che qui aveva la sede, decise di ampliare la chiesa ed il monastero preesistente". Particolare attenzione, sottolinea Frasson, "è stata data all‘efficienza energetica", con sostituzione di tutti gli infissi con altri ad alto potere coibente per mantenere costi di gestione ridotti nel tempo e garantire un elevato comfort interno. I progettisti sono un gruppo di professionisti ferraresi, fra cui gli architetti Elisa Uccellatori e Sergio Fortini per Città della Cultura, Giandomenico Leprini per la parte impiantistica e Vincenzo Scida per gli interventi strutturali. L’impresa che realizzerà i lavori è la Alco Costruzioni di Riva del Po.