"Spaccio e violenza, le armi più potenti sono cultura e filosofia"

La giunta Fabbri critica per approccio alla sicurezza basato su misure superficiali anziché affrontare le radici della delinquenza. Proposta di focus sull'educazione culturale e filosofica per contrastare spaccio e violenza, con attenzione alla formazione dei giovani. Recinzioni e armamenti non risolvono il problema.

Caro Carlino,

ci preme condividere alcune riflessioni riguardo all’attuale approccio della giunta Fabbri alla questione della sicurezza. Sembrano concentrarsi principalmente su misure superficiali come cancellate, sbarre e armamenti per i vigili, senza affrontare le radici vere della delinquenza .Non possiamo risolvere i problemi usando lo stesso tipo di ‘pensiero’ che abbiamo usato quando li abbiamo creati. Bisogna cambiare! È innegabile che le bande di spacciatori siano alimentate dalla domanda di droga. Invece di concentrarci sulle misure punitive, dovremmo considerare la cultura e la filosofia come armi più potenti contro lo spaccio e la violenza. Sembra che la nostra società si stia sempre più allontanando dalla vera essenza umana. È fondamentale affrontare questo problema a monte, lasciando ai giovani l’opportunità pensare criticamente e a cercare i propri valori. Ma oggi la scuola è vista in funzione della formazione dei giovani al lavoro. Va data precedenza alla maturazione della persona, poi potrà pensare al lavoro. Dobbiamo concentrare l’attività del Comune nel fornire loro (i giovani) gli strumenti per difendersi dal pericolo delle droghe, attraverso l’educazione culturale e filosofica. I centri di ascolto e recupero possono essere fondamentali per avvicinare quei ragazzi già preda della droga, offrendo loro un percorso di rinascita e redenzione. Ricordiamoci che togliendo la domanda, crollerà lo spaccio e la delinquenza.

Le recinzioni di sbarre nei giardinetti sono solo una distrazione infantile dal vero problema, non la soluzione. Va soddisfatta la sete di conoscenza dei giovani, dobbiamo fornire loro gli strumenti per esplorare il mondo e costruire un futuro migliore. Come disse saggiamente Confucio: “È meglio accendere una candela che maledire l’oscurità”. Quella candela è la scuola e il Sindaco ha grandi margini di movimento per intervenire.

Manuela Mazzanti

Roberto Baldisserotto