Sportello immigrazione e riorganizzazione. Serve l’ok del Viminale

La questura di Ferrara pianifica l'ampliamento dell'ufficio passaporti a corso Ercole d'Este, 26, con possibili cambiamenti nella sede dello sportello Immigrazione. L'acquisizione di un nuovo immobile a Chiesuol del Fosso potrebbe favorire la riorganizzazione degli uffici e lo spazio per realtà associative, in attesa dell'approvazione del ministero dell'Interno.

Nei piani della questura c’è quello di ampliare l’ufficio passaporti e di dedicare pressoché tutto il piano terra degli uffici di corso Ercole d’Este, 26. Ed è proprio il questore, Salvatore Calabrese, a raccontare questo progetto di riorganizzazione degli uffici ai giornalisti a margine della presentazione del nuovo servizio di agenda prioritaria (servizio accanto). Per la verità, si tratterebbe di un’operazione più complessa che ha a che fare con il possibile cambio di sede dello sportello Immigrazione. L’operazione però è sub iudice, nel senso che è il dipartimento del ministero dell’Interno che deve dare l’assenso a questa riorganizzazione. E, tra l’altro, in questo senso si inserisce la convenzione tra Comune e questura. La ’famosa’ operazione immobiliare di acquisizione che la Giunta ha voluto fortemente, comprando l’immobile che in precedenza ospitava la sede di Coldiretti. A Chiesuol del Fosso, in via Bologna. L’acquisto dell’immobile è già stato perfezionato e, tra l’altro, la decisione ha passato il vaglio del Consiglio Comunale. Nelle intenzioni dell’amministrazione c’è sicuramente quella di trasferire lo sportello immigrazione in accordo con la questura, ma anche quello di ricavare uno spazio idoneo per le realtà associative. L’immobile è piuttosto ampio e sarebbe “ideale” anche per come è strutturato. Al piano terra ci sono dieci uffici operativi, di cui uno costituito da un open-space, da un vano destinato ad ambulatorio, da due blocchi dei servizi igienici, dai locali destinati ad archivi e da una parte della sala riunioni di cui altra metà è di proprietà dell’unità immobiliare adiacente. Il primo piano è composto da diciannove locali a destinazione uffici operativi, una sala riunioni, due blocchi dei servizi igienici, oltre a locali destinati all’archivio. Più una serie di locali di servizio. Ora, insomma, si attende da parte della questura il via libera dal ministero dell’Interno.