REDAZIONE FERRARA

Sua ‘Maestà sofferente’ approda in città

La gigantesta statua di Pesce campeggerà nella rotonda di San Giovanni. Arriva lunedì tramite trasporti eccezionali

FERRARA

Celebrare la giornata internazionale della donna con l’arte. La sublimazione della bellezza, in una scultura mastodontica che campeggerà in uno dei punti più suggestivi della città: la Rotonda di San Giovanni. A tributare questa idea a guisa di omaggio al sesso femminile è Vittorio Sgarbi, attraverso il quale la statua ‘Maestà sofferente’ di Gaetano Pesce arriverà a Ferrara proprio lunedì 8 marzo. Una poltrona gigantesca con le stesse forme femminili, burrose e materne, del suo antecedente, trafitta, questa volta, da 400 frecce e con il poggiapiedi trasformato in una sfera a cui l’installazione è incatenata. Sei sculture con teste di belve feroci (cobra, lupo e coccodrillo, iena, tigre e leone), poggiate su piedistalli, circondano l’opera, quasi incarnando la crudeltà dell’uomo e i volti degli abusi che le donne subiscono quotidianamente.

Giganteggerà a monito per una provincia che ancora gronda di sangue femminile (l’ultimo, il caso di Rossella Placati a Bondeno). L’opera, come detto, è gigantesca. Per questo, occorreranno 14 bilici e due autotreni per trasporti eccezionali per trasportare la ‘Maestà sofferente’ da Lissone a Ferrara. Al lavoro ci saranno quattro operai e serviranno altrettanti giorni di lavoro per completare l’allestimento. "La festa della donna ha a Ferrara la sua capitale – dice il presidente di Ferrara Arte, Vittorio Sgabri – . In tempi in cui tutto è fermo, la vita sociale è sospesa , i valori di umanità mortificati, la paura dell’altro dominante, era molto facile dimenticarsi della donna e dei suoi valori . A Ferrara non sarà possibile dimenticarla. L’amministrazione comunale ha infatti, attraverso la mia proposta, accettato il dono alla città della monumentale "Maestà sofferente" di Gaetano Pesce". Un’ opera che, secondo il critico, rappresenta "una straordinaria metafora della violenza sulle donne , impresa di 50 anni di vita che raffigura un corpo femminile infilzato di centinaia di frecce (che ricordano le raffigurazioni di San Sebastiano) , circondato da mostruosi animali, già esposta in piazza del Duomo di Milano".

Dopo un sopralluogo in alcuni siti cruciali della città , dal Parco di Palazzo Prosperi Sacrati, all’area della Porta degli Angeli al termine di corso Ercole d’Este, a Piazza Ariostea, al prato davanti alla Certosa , alla rotatoria di Porta Mare , "si è stabilita una la collocazione temporanea proprio alla rotatoria di San Giovanni a partire dall’8 marzo". Ferrara, chiude Sgarbi, "onora così la donna e la sua forza. Ed è la forza del suo generoso corpo di madre, con il monito a respingere ogni violenza che mortifica i diritti e l’intelligenza della donna". Lo scultore e designer spezzino, dal canto suo, afferma che "l’arte fa discutere e fa crescere il nostro cervello. Secondo me, questa opera è una festa, anche se triste perché si ricorda che le donne sono vittime di violenza, ma è meglio ricordarlo che negarlo. Oggi questa è un’occasione per discutere della violenza sulle donne e direi che ci siamo riusciti". Ancora una volta, un coup de théâtre. Questa volta, fuori dall’Abbado.

Federico Di Bisceglie