Superbonus, edilizia al bivio. Duecento cantieri nel limbo: "Lavori non ancora finiti, ci saranno tanti contenziosi"

Le associazioni di categoria intervengono sul cambio di rotta del governo sugli sgravi "Le misure studiate sono insufficienti, manca una visione sull’applicazione degli incentivi".

Superbonus, edilizia al bivio. Duecento cantieri nel limbo: "Lavori non ancora finiti,  ci saranno tanti contenziosi"

Superbonus, edilizia al bivio. Duecento cantieri nel limbo: "Lavori non ancora finiti, ci saranno tanti contenziosi"

La tormentata vicenda del Superbonus pone diversi interrogativi, ancora, al mondo delle imprese. La quadra trovata dal Governo prevede, in sostanza, una tutela per le imprese e per i cittadini meno abbienti – ossia con un Isee inferiore ai 15 mila euro all’anno – aumentato in base ai componenti del nucleo familiare, cui si garantisce il credito del 110% anche per la quota dei lavori non asseverati entro la fine dello scorso anno. Gli altri cantieri, benché iniziati beneficiando dello sgravio fiscale "restano nel limbo". È questo il principale timore che esprime Luca Grandini, funzionario di Cna, che segue il settore dell’edilizia e che sta seguendo – non senza apprensioni – l’evolvere della situazione del comparto. Partiamo dai numeri. "A livello nazionale – spiega il funzionario dell’associazione di categoria – il nostro centro studi ha stimato che sono circa venticinque mila i cantieri nel ‘limbo’. Tra Ferrara e provincia, stiamo parlando di oltre duecento interventi". Per limbo cosa s’intende? "Il limbo è determinato dal fatto che lo sgravio fiscale applicato al costo dei lavori – prosegue Grandini – passa da 110 a 70%". Ma il problema non sarebbe neanche tanto la diminuzione in sé della riduzione, bensì il fatto che "molti cantieri iniziati col 110% termineranno con il 70%".

E questa situazione, secondo l’analisi del funzionario, "aprirà la strada a tantissimi contenziosi tra le aziende e i committenti privati". Tant’è che, la richiesta dell’associazione, era quella di "prevedere una diminuzione graduale dello sgravio contributivo ma di far terminare i cantieri iniziati con il 110%, mantenendo inalterato il valore del bonus". Insomma il grosso nodo da risolvere restano i cantieri in corso. La misura studiata e messa a punto dal Governo quindi "è insufficiente", a fronte peraltro di una "forte riduzione anche del bonus legato all’abbattimento delle barriere architettoniche". Il giudizio sulla Manovra quindi è tutt’altro che lusinghiero perché, al di là dei singoli sgravi, "manca una visione sull’applicazione degli incentivi". E questo potrà avere dei riverberi potenzialmente rischiosi in vista dell’applicazione della legge europea sulle case green. La timeline è stringente. E i costi sono elevatissimi. I cantieri che hanno beneficiato dello strumento del Superbonus avevano una certa complessità. Basti pensare, ricorda il funzionario di Cna, "che un cantiere, con le caratteristiche richieste per usufruire dello sgravio fiscale, in un condominio a Ferrara, ‘costa’ qualcosa come un milione di euro. Non propriamente due lire. In tutta questa situazione, va aggiunta un’ulteriore considerazione legata ai "tantissimi ritardi nei cantieri". "Da un lato – chiude – i ritardi sono stati determinati da una vera e propria schizofrenia legislativa che ha variato più volte la misura dello sgravio, dall’altro i costi elevati sostenuti dalle imprese e il blocco improvviso della cessione del credito hanno fatto il resto".

Sul Superbonus, il commento del segretario provinciale di Confartigianato – in linea con il pensiero espresso dal presidente nazionale, Marco Granelli – è più ‘morbida’ e parte dal riconoscere al governo "la volontà di ridurre il possibile contenzioso legato ai ritardi nel completamento dei lavori". Tuttavia "restano da chiarire alcuni punti", ammette Paolo Cirelli. "Vanno sciolti alcuni nodi – prosegue il segretario di Confartigianato – che rischiano di creare ulteriori complicazioni applicative in una disciplina già tanto complessa. Mi riferisco all’esatta perimetrazione delle spese asseverate al 31 dicembre 2023 (sulla base dell’ultimo Sal o in relazione ad altri meccanismi di ‘asseverazione’), e alla disciplina della cessione del credito". In generale, la valutazione del segretario di Confartigianato Ferrara sul Superbonus presenta qualche elemento di perplessità. "Una cosa è certa – scandisce Cirelli –: il superbonus 110%, nato con tante buone intenzioni, continua a generare complicazioni. Sarebbe stato molto più semplice mettere un punto fermo di chiusura tra due o tre mesi, consentendo di completare i lavori nelle situazioni effettivamente prossime alla conclusione e sostenibili rispetto agli obiettivi di riqualificazione del patrimonio immobiliare".