Tamponamento fatale in autostrada. La verità del camionista a processo

L’autotrasportatore che procedeva davanti al furgone su cui viaggiava la vittima è stato sentito in aula "Ero sulla corsia di destra e sono uscito su quella di sorpasso, ho inchiodato e poi ho sentito l’urto".

Ha ripercorso i fotogrammi di quella mattina di sangue e nebbia lungo la A13 Anton Ionica, il camionista romeno di 47 anni imputato per la morte di Mocanu Petrica, 34enne anche lui romeno che viaggiava sul furgone che ha tamponato il tir. L’autotrasportatore deve rispondere di omicidio stradale. Nel procedimento per l’incidente in autostrada c’era anche un secondo imputato, Memet Petrica, conducente del furgone sul quale viaggiava la vittima e che quella mattina di giugno ha urtato l’autoarticolato di Ionica. Petrica è stato condannato a dieci mesi di reclusione in rito abbreviato.

Ieri mattina, davanti al giudice Alessandra Martinelli è entrato nel vivo il processo al camionista tamponato dal furgone. Il 47enne, rispondendo alle domande delle parti, ha ripercorso quanto accaduto la mattina del primo giugno di due anni fa neltratto di A13 tra Occhiobello e Ferrara Nord, in territorio ferrarese. "Ero partito dalla provincia di Mantova e dovevo andare a Ravenna – afferma –. Sono entrato in A13 a Occhiobello e, passato il Po, ho visto un cartello giallo che segnalava problemi". L’autotrasportatore passa poi a elencare i suoi successivi movimenti sulla carreggiata. "Ero sulla corsia di destra – elenca –, ho messo la freccia e sono uscito sulla corsia di sorpasso. Vedendo che c’era colonna sono rientrato". Spostamento che ha poi ripetuto in un secondo momento ("Ho zig-zagato"), trovandosi però un altro mezzo davanti. "Ho inchiodato – racconta il 47enne –. Poi stavo ripartendo quando dietro di me ho sentito uno schianto". Rispondendo alle domande del pubblico ministero Ciro Alberto Savino il condicente del mezzo pesante spiega che stava viaggiando con il camion "vuoto" a "meno di 80 chilometri all’ora" e che a quell’ora del mattino ("le 5.30/5.40") non era ancora operativo "il divieto di sorpasso" per i mezzi come il suo. Concluso l’esame dell’imputato, l’udienza è stata aggiornata per sentire gli ultimi testimoni.

L’incidente. Era l’alba del primo giugno 2022, e l’autostrada A13, in direzione sud tra Occhiobello e Ferrara, in quel momento era avvolta da una fitta nebbia, condizione che aveva dato luogo al formarsi di rallentamenti e incolonnamenti. Più o meno al chilometro 39, secondo quanto ricostruito anche nel corso delle indagini, il furgone rosso Volkswagen con a bordo il 34enne si è schiantato contro il rimorchio di un autoarticolato che, secondo la tesi dell’accusa, si era spostato repentinamente nella corsia di sorpasso. Inutili i soccorsi per il passeggero del furgone.

Federico Malavasi