Terremoti nella storia e alluvioni. Gli atti della protezione civile

Argenta, due gli incontri con geologi e architetti per fare il punto anche sul piano speditivo .

Terremoti nella storia e alluvioni. Gli atti della protezione civile

Terremoti nella storia e alluvioni. Gli atti della protezione civile

ARGENTA

Sono passati 400 anni da quando un violento terremoto rase al suolo la città e dintorni: vale a dire i paesi di San Biagio, Bando, Boccaleone. Quel tragico evento resta vivo nella storia e nella memoria collettiva degli argentani. Che ancora oggi, come ex voto alla Modonna del Bambino, ricordato da una targa marmorea affissa sopra il portone principale, sono soliti andare in processione, partendo come allora dall’ex convento dei frati Cappuccini, sino al Santuario della Celletta, oggi monumento nazionale, che all’epoca fu pressochè preservato dal sisma. Un fatto questo che fu considerato uno dei due miracoli della Beata Vergine. Un miracolo che, secondo la popolazione del tempo, fece il paio con un basso numero di persone perite: solo 25 su di quindicimila residenti circa.

Il resto furono rovine e distruzione: le mura di cinta, le 24 torri, chiese e centinaia di palazzi. Ma questa calamità, immortalata in un quadro del pittore ferrarese Camillo Ricci, custodito alla pinacoteca di San Domenico, edificio fresco fresco di messa in sicurezza sismica, riporta oggi alla mente anche i devastanti bombardamenti aerei che, sul finire della 2° guerra mondiale, la notte del 12 aprile 1945, flagellarono appunto Argenta ed alcune sue vicine frazioni. Mentre c’è anche chi non dimentica una pericolosa caduta di calcinacci staccatisi dal soffitto del tempio. Che, una ventina di anni fa, piovvero sul pavimento, sfiorando i fedeli assorti nel seguire la messa. Nessun ferito: per grazia divina come si disse. Ma per tornare alle 37 scosse telluriche di 4 secoli fa, nei giorni scorsi son stati organizzati, in collaborazione col Cai, due importanti appuntamenti di studio, con geologi, architetti, ingegneri, professionisti ed esperti del settore. In queste due occasioni, al di là della presa d’atto che il territorio argentano è compreso in un’area di altro livello sismico (secondo grado di rischio), si è potuto assistere ad un convegno a tema, dove si è parlato anche dell’alluvione che ha colpito il territorio lo scorso maggio. In ultima analisi si è affrontato il piano speditivo di Protezione Civile. Che individua le procedure per il coordinamento dei soccorsi.

Nando Magnani