MARIO BOVENZI
Cronaca

Territorio, una donna al vertice : "Igor il russo, c’è ancora timore. I nostri volontari sono diminuiti"

La comandante della polizia provinciale Roberta Artioli guida un esercito di 19 effettivi "Domani apertura generale della caccia per tremila appassionati. Anche io con le pattuglie".

Territorio, una donna al vertice : "Igor il russo, c’è ancora timore. I nostri volontari sono diminuiti"

Territorio, una donna al vertice : "Igor il russo, c’è ancora timore. I nostri volontari sono diminuiti"

Domani sarà per la comandante Roberta Artioli una sorta di battesimo del fuoco nella nostra provincia. Al vertice della polizia provinciale dal primo aprile di quest’anno, indosserà la divisa e, con i suoi agenti, andrà per le campagne e lungo i corsi d’acqua per controllare i 3mila cacciatori che, fucile imbracciato, batteranno terreni arati e stoppie di mais per l’apertura generale della stagione venatoria, stagione che è stata prolungata fino al 10 dicembre. Ma non sarà certo la sua prima giornata di caccia. Roberta Artioli, nata a Vigarano, è entrata nella polizia provinciale di Bologna dopo aver superato il concorso il 5 novembre del 2001. Una vita in divisa la sua. "Sono tornata a casa", esclama dalla scrivania del suo ufficio, il computer che si illumina su ordini di servizio e rapporti. Laureata a Pisa, dopo aver fatto tutta la gavetta da agente a ispettore, adesso guida 16 agenti operativi ("Tre di loro sono donne", ribadisce con orgoglio) e tre amministrativi.

Vuole rivolgere un messaggio all’esercito di 3mila cacciatori?

"Dico loro che è fondamentale rispettare le regole, dalle distanze dalle abitazioni all’uso delle munizioni, ai capi di selvaggina del carniere. E ai cittadini e ai miei agenti dico di stare attenti. Controllano persone che sono armate, che portano un fucile. Ripeto, sempre attenti. Ricordo che abbiamo avuto Igor"

Valerio Verri, guardia ecologica volontaria, venne ucciso l’8 aprile 2017 da Norbert Feher, alias ‘Igor il russo’. Cosa è cambiato?

"Adesso non ci sono più pattuglie miste, formate da un nostro effettivo e da un volontario. La vigilanza viene effettuata separatamente, da una coppia di agenti entrambi assunti dalla Provincia. I volontari, certo sotto il nostro coordinamento, si muovono per conto loro"

I volontari sono diminuiti in questi anni?

"Sì, dopo quello che è successo nel 2017 c’è ancora timore. Negli ultimi anni si sono dispersi. E noi abbiamo bisogno invece di questa rete, sono fondamentali per le conoscenze che hanno del territorio. I volontari sono pensionati, hanno più di 60 anni. Dentro di loro è rimasta una forte impressione dopo quella tragedia che lasciò sotto choc una provincia, l’Italia intera"

Il suo esordio nella polizia provinciale?

"Il mio lavoro mi appassiona ma in un certo senso sono entrata quasi per caso. Mi sono laureata in Scienze della produzione animali a Pisa, ho fatto il concorso e l’ho vinto. Sono trascorsi 22 anni"

Le nutrie, un’emergenza?

"Mi sono occupata già nei primi tempi della mia carriera del piano di controllo delle nutrie insieme al consorzio della bonifica Renana. Questi roditori scavano lunghe gallerie, un problema per il territorio. Con le associazioni di categoria degli agricoltori programmiamo incontri per affrontare il problema dei danni che provocano alcune specie. Tra queste le nutrie, i corvidi, le volpi che sono sempre più numerose, i piccioni e gli storni"

Ci sono da qualche anno anche i lupi

"Sì, ci sono stati avvistamenti nel territorio di Argenta, nel Mezzano ed anche a Jolanda di Savoia. E’ un animale che teme l’uomo, che si allontana quando ci vede"

Ultimi arrivati i granchi blu

"Siamo noi ad entrare in azione per far rispettare le disposizioni del ministero per la pesca di questo crostaceo, attività che è consentita"

Con le associazioni dei cacciatori avete rapporti?

"Costanti, la programmazione della tutela del territorio viene fatta con loro. Coinvolgendoli"

Passiamo alla pesca, la piaga del bracconaggio?

"Facciamo controlli, siamo in prima linea. Ma il fenomeno esiste"

E’ stata nominata rappresentante delle province d’Italia nel Comitato tecnico faunistico venatorio, che si è riunito a Roma per la prima volta dopo 9 anni

"Una grande soddisfazione, devo ringraziare il presidente della Provincia Gianni Michele Padovani per la fiducia che mi ha accordato"

Un settore fatto soprattutto da uomini, come si trova?

"Sono stata accolta benissimo. Del resto questo è il mio lavoro da sempre".