Tre alberelli cresciuti sul campanile. Scatta la rimozione dei pompieri

Codigoro, intervento a 42 metri di altezza dei vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza la torre. L’esperto Rimessi: "Sono spuntati sul tetto perché gli uccelli hanno trasportato i semi delle piante" .

Tre alberelli cresciuti sul campanile. Scatta la rimozione dei pompieri

Tre alberelli cresciuti sul campanile. Scatta la rimozione dei pompieri

Una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Codigoro con l’ausilio di un’autoscala, allungabile fino a 42 metri, inviata dai colleghi del comando provinciale di Bologna hanno provveduto ieri mattina alla rimozione di 3 alberelli, uno dei quali alto circa 2 metri cresciuti sul tetto del nono piano del campanile di Pomposa. L’edificio é alto 48 metri e fu eretto nel 1063 dall’architetto Deusdedit. Dal basso verso l’alto, presenta finestre sempre più larghe e numerose che conferiscono all’edificio una particolare leggerezza e slancio verso l’alto sottolineato dall’alta copertura a cuspide. Il pericolo che potevano causare le piante è stato spiegato dall’esperto Remo Finessi: "si tratta di una serie di piante di Bagolaro dette anche "spaccasassi", poiché con le loro radici sono in grado di farsi strada tra le pietre e addirittura di penetrare nelle rocce sgretolandole. La nascita sul campanile - aggiunge - è dovuta quasi certamente da un uccellino, poiché di Bagolari ce ne sono un paio molto grandi vicino al campanile, producono dei piccoli frutti, delle drupe verdastre, che a maturazione assumono un colore viola-nerastro. Frutti molto graditi agli uccelli, i quali digerendoli spargono i semi, giunti fino alla sommità del millenario campanile". L’intervento era stato richiesto dal parroco don Stefano Gigli, in accordo con la Soprintendenza, che ha espresso gratitudine per l’operazione al comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Antonio Del Gallo ed a tutti i suoi collaboratori intervenuti. Sul cestello dell’autoscala, appositamente imbragati per sicurezza, lo stesso capo distaccamento di Codigoro Marco Nardini e il collega vigile esperto Massimo Mongiorgi di Bologna. Un intervento della durata di quasi due ore, poiché oltre alla rimozione dell’albero nelle radici rimaste sono state fatti dei fori e messo sale oltre alla copertura con un pò di cemento per impedire la rinascita degli alberi. Gli stessi, manovrando sempre l’autoscala, hanno tolto anche numerose erbacce di "Parietaria diffusa" che impedivano lo scorrimento di alcune lastre a tutela delle varie finestre lungo i piani del campanile. Monumento che nel prossimo fine settimana sarà eccezionalmente visitabile dall’interno, grazie al volontari delle associazioni Buonincontro e Mantello.

cla. casta.