MARIO BOVENZI
Cronaca

Tricolore e memoria. Le note del Silenzio, la folla si commuove: "Coltivate i valori"

L’invito ai giovani del prefetto che annuncia: "Il prossimo anno lascio". Sul palco una studentessa con il velo: "Segni d’identità da rispettare" .

Tricolore e memoria. Le note del Silenzio, la folla si commuove: "Coltivate i valori"

Tricolore e memoria. Le note del Silenzio, la folla si commuove: "Coltivate i valori"

Le note del Silenzio che risuonano nella quiete di una domenica mattina fanno venire la pelle d’oca a due anziani, poggiati alle bici, lungo le transenne in piazza Trento Trieste, il tricolore sulla Torre della Vittoria, i labari, militari sull’attenti. Due giugno 1946, due giugno 2024, sono trascorsi 78 anni. Il paese disse "Repubblica", furono 12 milioni. Poco meno quelli che credevano ancora nella monarchia, dieci milioni che misero la croce sul re nonostante il tradimento della patria, l’otto settembre. Per la prima volta in Italia parteciparono le donne, furono 13 milioni alle urne. Alla fine si deve a loro se l’Italia è una repubblica. Dove vive Khadija Lahmidi, studentessa, ieri sul palco del Comunale con il velo sul capo. "Per la strada mi fermano. Mi dicono, ’Sei una bella ragazza. Peccato che copri i capelli con il velo’. Per me è un simbolo, un segno di libertà, di appartenza. A due paesi". ’Vecchi’ simboli e nuove identità, alzabandiera e corone d’alloro, la musica della filarmonica Giuseppe Verdi di Cona. Due i momenti della festa della Repubblica. "La patria è di tutti, la patria è per tutti", dice durante la lectio magistralis Maurizio Viroli, professore emerito di teoria politica dell’Università di Princeton, filosofo e saggista. Ha letto il messaggio del presidente della Repubblica, il prefetto Massimo Marchesiello che ha invitato i giovani a coltivare i valori. Un po’ un ponte le sue parole verso le generazioni future, la prefettura che con lui ha aperto le porte alla città. Un po’ di commozione quando annuncia che il prossimo anno lascerà l’incarico, al culmine di una carriera che, ribadisce con orgoglio, è nata e si è formata in quella che sente la sua città. Poi ancora il pensiero ai giovani. "Auspico che vogliano intraprendere questa carriera". Che è stata la sua strada, la sua vita. Sul palco dell’Abbado salgono quattro ragazze della consulta provinciale degli studenti, del dipartimento di scienze giuridiche di Unife, dell’istituto Aleotti Dosso. Studiano sotto la guida di Anna Quarzi (Isco). Oltre a Lahmidi ci sono Valeria Corzo Martinelli, Irene Buzzola e Lucrezia Ciaccia. Vengono presentate dal prof Andrea Baravelli (Unife). Parlano di diritti, eguaglianza, chiedono risposte a Viroli. Si commuove Stefano Bottoni mentre riceve l’onorificenza al Merito della Repubblica Italiana. Fondatore del buskers festival, direttore artistico della manifestazione.

Dice: "E’ un sogno". Marco Gulinelli, assessore alla cultura, è insieme al collega di giunta Alessandro Balboni alla cerimonia in piazza. Quel riconoscimento è motivo d’orgoglio, il busker festival una bandiera della città nel mondo. Il riconoscimento va anche al cavaliere ufficiale Saverio Menna, al cavaliere Angelina Passaro, al cavaliere Vincenzo Russo. Marchesiello consegna un mazzo di fiori a Simona Marchi, dirigente della prefettura. Ancora commozione. Poi il rompete le righe sulle parole di ’Va, pensiero’. "La Repubblica, ideale ancora da realizzare", il monito di Viroli.