Truffe ai preti, in due rimettono la querela

Un processo che raccoglie una lunga serie di truffe (alcune solo tentate, altre riuscite) principalmente ai danni di...

Un processo che raccoglie una lunga serie di truffe (alcune solo tentate, altre riuscite) principalmente ai danni di sacerdoti del territorio e non solo. Sono una quindicina le contestazioni formulate nei confronti di Cristiano Perini (già noto alle cronache per i raggiri nei quali si spacciava per il sacerdote di viale K don Domenico Bedin) insieme, in alcuni casi, alla compagna, una cittadina cinese. Il trucco era sempre più o meno lo stesso. Perini si presentava ora come un notaio, ora come un dirigente di banca e spiegava alla vittima di turno che la sua parrocchia aveva ricevuto una importante donazione o un lascito. Per ottenere quelle ingenti somme era però necessario anticipare del denaro per alcune pratiche di natura burocratica. Come accennato, in alcuni casi i sacerdoti ci cascavano mentre in altri mangiavano la foglia.

Il processo che raccoglie una lunga serie di episodi simili è approdato in aula ieri mattina, ma è stato subito rinviato al 28 maggio per indisposizione dell’imputato che non ha potuto essere presente in aula. Nella stessa circostanza, due sacerdoti truffati hanno deciso di rimettere la querela. Nei capi di imputazione formalizzati dalla procura viene però contestata l’aggravante della minorata difesa, aspetto che rende il reato procedibile d’ufficio. Nella prossima udienza verranno sentiti due agenti di polizia giudiziaria che hanno raccolto le querele e si sono occupati delle indagini sulle truffe messe in atto dal falso don Bedin.

f. m.