LAURA GUERRA
Cronaca

Turismo, l’anno ’nero’ di Cento: "Bisogna fare rete e dare ospitalità"

Nel 2023, secondo la Cciaa, la città ha perso il 51% di visitatori stranieri e il 26 di italiani. "Ecco cosa fare"

Turismo, l’anno ’nero’ di Cento: "Bisogna fare rete e dare ospitalità"

Turismo, l’anno ’nero’ di Cento: "Bisogna fare rete e dare ospitalità"

CENTO

I dati della Camera di commercio ferrarese relativi al turismo nei primi nove mesi del 2023, per la provincia segnano un 2,7% di turisti in più rispetto al 2022 ma sono negativi per Cento, fanalino di coda del territorio estense. Nel 2023, infatti, sono stati 6.834 i turisti italiani e 1.775 quelli stranieri, facendo registrare, rispetto al 2019 (anno pre covid), una perdita del 16.7 % per quanto riguarda gli italiani e un - 51.7% di stranieri. Inflessione che si registra anche con il raffronto al 2022: -5.6% e -5.2%. Segno negativo anche sui pernottamenti, 29.961 del 2023 che fa segnare un -3.9% rispetto all’anno prima ma che resiste con un timido +1.3% se messo in esame con il 2019. Dati che però vanno analizzati insieme a quanto reso noto durante importanti convegni internazionali, come il recente Travel Hashtag durante il quale è emerso che il futuro sarà verso l’espansione turistica delle medie città e soprattutto di quelle piccole o verso i borghi che possono presentare peculiarità.

E il pensiero va a Ferrara, a Cento. Ne parla Palmiro Noschese, presidente di Confassociazioni Tourism Food e Hospitality. "Tutto il futuro sviluppo turistico lo potranno avere proprio i piccoli centri e le medie città. Ferrara ha grandissime potenzialità – spiega - Questo perché l’overtourism sta travolgendo le città più grandi. Nel sistema Paese, bisogna dunque fare in modo di dare molto più spazio e visibilità alle città minori anche perché, quando i turisti internazionali quando vanno in questo tipo di città, ne accolgono anche la tradizione, l’artigianato, la ristorazione e il saper fare delle persone che vivono nel posto. E’ così che vanno fatti visitare i luoghi, proponendo turismo esperienziale".

Quindi una cittadina più piccola come Cento, che si sta rilanciando con la nuova Pinacoteca e Guercino, come può riuscire ad entrare nel turismo dai grandi numeri? "Da soli si fa poco. Ci vuole un lavoro di squadra – prosegue – e cioè che sia comunale, provinciale, regionale ma ancor di più nazionale perché pubblicizzare e mettere, in termini di marketing di posizionamento, un centro così piccolo costa molto e non c’è ritorno dell’investimento. Se invece si mettono insieme tutta una serie di piccoli centri da nord a sud ed anche le isole, probabilmente si riuscirebbe a richiamare il turismo diffuso nei piccoli centri che vuole fare vacanze diverse. Questo c’è e funziona in Francia e in Spagna".

La domanda è dunque se l’operazione che sta facendo la Regione di creare una rete di località legate a Guercino possa essere vincente. "Sì, perché unendo più luoghi in una stessa posizione geografica porterebbe il turista a visitarne agevolmente diversi – e aggiunge - i grandi eventi nei piccoli centri, come il Cento Carnevale d’Europa è utile per il posizionamento del brand, marketing e comunicazione, dando occasione di parlare del luogo per poi scoprirne le peculiarità. E’ trainante. Il vostro carnevale è un evento importantissimo e dà una comunicazione dalla quale bisogna continuare". Ribadita, però, anche l’importanza di avere collegamenti diretti e un’adeguata hospitality.