FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Una ’nuova’ cittadella. La visita a San Rocco: "Migliorati i servizi, più vicini ai cittadini"

Il sindaco Fabbri con la direttrice generale dell’Ausl Calamai: "Fondamentale il Cau che aiuterà il pronto soccorso a non riempirsi". Il grande impegno per l’unificazione delle due aziende sanitarie. .

Una ’nuova’ cittadella. La visita a San Rocco: "Migliorati i servizi,  più vicini ai cittadini"

Una ’nuova’ cittadella. La visita a San Rocco: "Migliorati i servizi, più vicini ai cittadini"

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Appena arrivato, volge lo sguardo al soffitto. "Che meraviglia questo posto", si lascia sfuggire il sindaco Alan Fabbri in attesa della direttrice generale di Cona e Ausl, Monica Calamai. L’occasione è la visita alla Cittadella della Salute (San Rocco), riqualificata e nella quale ha sede il Cau. Per la verità, dal punto di vista dell’amministrazione, è anche l’occasione per appuntarsi al petto l’ottenimento di "obiettivi strategici" che partono dal concetto di "vicinanza del sistema salute al cittadino". In termini operativi, è l’assessore alle Politiche Sociali Cristina Coletti – il braccio e la mente operativa del sindaco sulla delega sanitaria – a condurre il tour nella rete di sportelli: il servizio voluto dalla giunta per "mettere al centro le esigenze dei cittadini, favorendo un accesso diffuso ai servizi comunali". Fabbri, sulla sanità, difende il suo avamposto. E mette in fila i due "risultati importanti che abbiamo ottenuto, grazie alla collaborazione con l’azienda sanitaria e con la Regione".

Nota politica. Dopo aver ringraziato Calamai, il primo cittadino riconosce l’onore al merito all’inquilino di viale Aldo Moro, Stefano Bonaccini. "L’unificazione delle aziende sanitarie – spiega il sindaco – è da sempre stata una nostra priorità. Il percorso è ormai compiuto, nonostante qualcuno all’inizio pensava che fosse una follia". Qui l’attacco non è neanche troppo velato. Il punto che gli sta più a cuore, però, "è l’aver riportato in città, dopo scelte fatte in passato di posizionare l’ospedale fuori dal centro, a Cona, un servizio fondamentale per i cittadini: il Cau". Rivendica, in questo contesto, il ruolo di "pungolo per la Regione". Ma non è una posizione pregiudiziale: "Se si ottengono questi obiettivi, che vanno incontro alle esigenze reali dei cittadini – conclude – noi siamo ben disposti a collaborare. Ma non possiamo accettare supinamente scelte che penalizzano Ferrara e il suo territorio".

La cittadella San Rocco è oggetto di una robusta riqualificazione, che porterà alla realizzazione della centrale operativa territoriale che gestirà tutte le cronicità coordinandosi con le strutture sanitarie disseminate su scale provinciale, l’ospedale di Comunità e la casa della Comunità. Monica Calamai, prima di scendere nei dettagli dell’intervento elenca i risultati ottenuti dal Cau dall’apertura fino a oggi e promette – nel solco della sua visione di prossimità – di "implementarne ulteriormente i servizi". Dal settembre 2022, sono stati superati i 16mila ingressi al Cau che, a partire dall’inizio del febbraio scorso, garantisce una copertura di 24 ore sette giorni su sette. "L’obiettivo – chiarisce Calamai – rimane quello di garantire la presa in carico dei cittadini con problemi urgenti, ma meno gravi, evitando di intasare i Pronto Soccorso, dove far confluire solo i casi più gravi, ed evitando quindi di affrontare i tempi di attesa che spesso li caratterizzano per la gestione dei codici bianchi e verdi. Il servizio fa parte della riforma regionale per la riorganizzazione delle cure primarie territoriali e del sistema di emergenza-urgenza per rispondere alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale sul territorio, che a Ferrara è partita da oltre un anno all’interno di un progetto complessivo di Ausl e azienda Ospedaliero-Universitaria". Da ultimo, gli interventi Pnrr. La centrale operativa è sostanzialmente finita e da inizio giugno con ogni probabilità finiranno i lavori (l’investimento è di quasi mezzo milione). Parallelamente, per oltre 3,5 milioni, sono in fase di accantieramento gli interventi per l’ospedale di Comunità. Mentre l’investimento più grosso è per la Casa di Comunità: oltre cinque milioni e mezzo. Tutti i cantieri, dovranno essere ultimati entro marzo 2026.