Un’inchiesta che scava nell’orrore

Il giornale "Il Resto del Carlino" lancia il primo podcast 'crime' sul caso di Willy Branchi, un omicidio con molte ombre da svelare. Un'opportunità per approfondire la vicenda e dare voce alle indagini.

Baroncini

Adesso, all’ultimo miglio di un fascicolo su un omicidio con tante ombre e che non vorremmo si chiudesse con l’ennesima rassegnazione, ci mettono anche la voce. La penna e la voce. Già, perché il caso di Willy Branchi diventa un podcast, il primo podcast ‘crime’ (come si dice con un termine di sicura tendenza) del nostro giornale. Lo potrete ascoltare da maggio sul nostro sito www.ilrestodelcarlino.it/ferrara e su quello generale www.ilrestodelcarlino.it e www.quotidiano.net, ma anche su tutte le piattaforme: Google podcast, Apple podcast e soprattutto Spotify. Quotidianamente pubblicheremo sul giornale un qrcode che potrete utilizzare per essere indirizzati alla pagina su Willy. Dentro tutte le strade che portano a Goro, dal giro di pedofili all’ultima pista, quella della rapina. Ma troverete voci, racconti esclusivi, articoli dell’epoca e la rilettura di carte a cui nessuno aveva dato attenzione. Troverete nuovi dettagli sull’inchiesta della procura e il ritratto di Willy. Troppo spesso dimenticato come persona. La scrittura è un essere vivente che muta, subisce le trasformazioni del proprio popolo e si adegua alla società che cambia. Il giornale è scrittura e come tale si è modificato negli anni. Il giornale non è solo carta, che resta baluardo fondamentale e spesso sottovalutato del diritto a essere informati, è anche e soprattutto web. Dunque video e, come in questo caso di Willy, podcast. Non è un caso che ciò succeda a Ferrara e nella sua provincia, terra meravigliosa e distante dall’asse della via Emilia, che spesso si è ed è stata raccontata come troppo chiusa. Credo che Ferrara sia soprattutto una terra di coraggio e donne e uomini coraggiosi. Pensate a cos’è accaduto alla storia di Federico Aldrovandi, vicina all’inabissamento di un armadio della questura e invece divenuta, con il suo carico di disperazione e strazio, un baluardo di democrazia. La base per tante battaglie successive. E adesso Willy, da tempo la nostra battaglia. La vostra battaglia. Una battaglia di tutti. Un dovere morale e civile.